Appartamento confiscato alla mafia. Il Comune di Cantù chiede alla Regione 100mila euro per recuperarlo

Iniziativa L’amministrazione cittadina vuole ristrutturare la casa in via Giulio Cesare. L’assessore: «Abbiamo già il progetto per i lavori. Se arrivano i soldi, sarà pronto entro l’anno»

Da bene confiscato a nuovo tassello che rende ancora più robusta la rete di aiuti creata dal Comune per cercare di dare risposte concrete a chi fronteggi l’emergenza abitativa, emergenza che continua a crescere.

Un’operazione dal valore simbolico forte, perché, ancora una volta, un immobile trova così nuova vita nella legalità. Si tratta di un appartamento di 140 metri quadrati in centro, in via Giulio Cesare, a poche centinaia di metri dal municipio. Trasferito al Comune nel 2021, quando l’Agenzia Nazionale per l’Amministrazione e la Destinazione dei Beni Sequestrati e Confiscati alla Criminalità Organizzata di Milano comunicò che l’immobile era stato confiscato in via definitiva e aveva quindi invitato l’amministrazione a manifestare il proprio interesse all’acquisizione a titolo gratuito al patrimonio comunale.

L’impegno di spesa

Per venire rimesso a nuovo necessita di interventi per 98.500 euro, e la giunta, nella sua ultima riunione, ha deliberato di presentare alla Regione una richiesta di contributo per il suo recupero e riutilizzo a fini sociali, bando che può vedere un finanziamento fino al 50% dell’investimento necessario.

Lo stesso bando che ha visto Cantù ottenere 150mila euro per la riqualificazione del magazzino di via Cesare Cantù ricevuto nel 2002 dallo Stato poiché era stato confiscato in base alle misure di prevenzione antimafia, e diventerà la sede dell’Azienda Speciale Consortile Galliano. Il 13 aprile è prevista l’inaugurazione, che sarà in grande stile.

«Siamo pronti»

«Ci sono voluti 21 anni per arrivare al recupero – dice l’assessore alla Legalità Maurizio Cattaneo – mentre in questo caso abbiamo già pronto il progetto per i lavori. Se riceveremo il contribuito, come mi auguro, e in un paio di mesi lo sapremo, credo che per la fine dell’anno potrebbe essere pronto. Se così non fosse intendiamo comunque procedere con nostre risorse, eventualmente con tempi più lunghi».

Una volta pronto, conferma, «verrà destinato a scopi sociali o istituzionali».Il Comune di Cantù, fin dal 2015, ha attivato il progetto di housing sociale Abitare Sociale, che prevede il ricorso a forme di collaborazione con il Terzo Settore ed è volto all’inserimento di soggetti in condizione di difficoltà abitativa, in appartamenti concessi in comodato d’uso gratuito, all’Associazione Gruppo Appartamento.

«Trovo davvero bello che da una situazione negativa nasca qualcosa di buono per il territorio – dice l’assessore al Sociale Isabella Girgi – l’emergenza abitativa mi preoccupa e molto, non c’è giorno in cui non si presenti una nuova situazione da risolvere. Ben venga quindi questo progetto, e siamo certi fin d’ora, purtroppo, che una volta pronto non resterà vuoto a lungo». Attualmente gli immobili inseriti nel progetto di Housing Sociale sono cinque. Il progetto era cominciato, in via sperimentale, con un primo appartamento in via Pontida, una ex custodia in quelle che erano le scuole elementari, poi era seguito un primo alloggio confiscato alla criminalità in via Canturio e quindi un secondo in via Romagna. Altri due erano arrivati al secondo e terzo piano della palazzina di via Alciato dove ha sede anche l’Avis, alloggi utilizzati come uffici.

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