Arrestato per aver aggredito un’amica dopo cena, nega al giudice calci, pugni e sberle. Libero, ma a debita distanza

Cantù L’uomo era stato arrestato con accuse di rapine e stalking e stando al racconto della donna tutto sarebbe nato da una scenata di gelosia. Arresto convalidato con scarcerazione e divieto di avvicinamento

Arrestato per aver aggredito un’amica dopo cena, nega al giudice calci, pugni e sberle. Libero, ma a debita distanza
I carabinieri di Cantù impegnati in alcuni dei controlli serali in città

«Guardi, a dirla tutta i lividi e i segni sul volto li ha solo il mio assistito».

A parlare, al termine dell’interrogatorio di convalida svoltosi nella mattinata di ieri – e concluso con la scarcerazione di Cesare Buttari, 49 anni di Cantù – è l’avvocato che l’ha assistito, Massimo Bruno. L’uomo era stato accompagnato in carcere dai carabinieri di Cantù venerdì con le pesanti accuse di rapina e stalking (per questa ultima ipotesi era indagato a piede libero) nei confronti di una amica, fatti avvenuti al termine di una cena in pizzeria che non si era conclusa come era nelle aspettative.

Stando al racconto della donna che era con lui, pure lei canturina e più giovane, l’uomo avrebbe fatto una scenata di gelosia solo per un saluto ad un altro commensale presente nel locale, strappandole poi la borsetta contenente i soldi (100 euro) e il telefono cellulare.

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