Basket, ma anche eventi e fiere: «Grande occasione per Cantù»

Il nuovo palazzetto L’ok della conferenza dei servizi rassicura, ma tutti stanno a dita incrociate. Marzorati: «Passo avanti importante». Tagliabue: «Il sogno? Riportare presto la squadra a casa»

Tra i tifosi di primo piano, c’è chi è convinto che l’arena, il palazzetto di Pallacanestro Cantù, per la sua possibilità di ospitare eventi, fiere e congressi, rappresenti anche una visione futura interessante e una grande opportunità per la città futura. E se tutti, dopo il passaggio liscio del progetto di Cantù Next alla conferenza dei servizi, tutto sommato, sorridono, alle dita incrociate non si rinuncia. Dopo due palazzetti iniziati e non finiti, farà fede, più che la partenza del cantiere, possibile già da inizio 2023, il giorno in cui rimbalzerà, sul parquet, il pallone a spicchi.

Avanti, quindi. «Vediamo cosa succede, ma intanto è un passo in avanti, bene che dall’iter sia arrivato l’okay - dice Pier Luigi Marzorati, ex giocatore di Pallacanestro Cantù - Certo l’investimento di 40 milioni è importante. Soprattutto, vista questa situazione internazionale, la questione del gas, credo che si dovranno adeguare i costi di gestione: purtroppo tutti i gestori di impianti sportivi in questo momento sono in grossa difficoltà. Ma comunque vediamo».

Della Fiori sui costi dei materiali

C’è da dire che i costi energetici, si è sempre detto, grazie alle nuove tecnologie saranno limitati. Di certo, il momento internazionale è parecchio complesso. «Speriamo, le persone dentro il progetto sono tutte importanti - aggiunge un altro ex cestista, Fabrizio “Ciccio” Della Fiori - Purtroppo è in corso una speculazione sulle materie prime a livello internazionale. E infatti anche i costi del progetto sono aumentati. La città ha sicuramente bisogno di un palazzetto per fare la serie A1. Cantù deve giocare a Cantù. Sento tanti dire che non vanno più a vedere il basket da quando è a Desio». Sarà importante anche risalire dall’attuale A2.

Andrea Tagliabue, vicepresidente di Tabu, oltre che essere azionista di Cantù Next, la società del progetto, è anche tifoso di Pallacanestro Cantù. «Da tifoso il sogno è di riportare la casa del basket a Cantù, un obiettivo importante, ed è quello che tutti ci auguriamo - afferma - Andare a Desio è scomodo. Immaginiamo invece il concetto di sostenibilità nell’andare a piedi o con i mezzi elettrici all’arena. Ora dite incrociate per i prossimi passi, ma intanto bisogna ringraziare il lavoro fatto non solo ad agosto, ma da quando si sono messe le fondamenta».

Pifferi: «Dobbiamo crederci»

Per Alessandro Corrado, anche ex presidente di Pallacanestro Cantù: «Positivo quest’ultimo passaggio, è dal 1990 che si parla del palazzetto. Le aziende e le persone che stanno facendo il palazzetto sono persone serie e lo fanno per dare un futuro, perché senza un palazzetto a Cantù la pallacanestro scompare. L’arena multifunzionale è il futuro per Cantù. Potrebbe portare moltissimi eventi, nel suo genere e nella sua scala una specie di Forum di Assago».

Per gli Eagles, il capocurva Francesco Morabito: «Un gran bel passo importante, rinnoviamo la fiducia nei confronti di questa compagine con imprenditori del luogo. Rimaniamo con i piedi per terra, in stand by, nell’attesa di giocarci dentro». Per Sandro Pifferi, imprenditore e tifoso: «È una buona cosa, speriamo: ormai dobbiamo crederci tutti. La speranza è una squadra all’altezza del palazzetto e un palazzetto all’altezza della squadra».

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