Cantù, i morti doppiano i neonati. E quota 40mila resta un miraggio

Statistiche Nei primi sette mesi del 2022 i decessi in città sono stati 259 contro 153 nascite. Al 31 luglio la popolazione residente ferma a 39.830 abitanti. Il mese scorso il record: 67 lutti

Un traguardo che sembra irraggiungibile. Sono anni che, arrotondando, si definisce Cantù una cittadina di 40mila abitanti. Ma in realtà, la cifra tonda continua a sfuggire. O se è accaduto in questi anni di raggiungerla, per qualche unità, subito decessi, trasferimenti e traslochi hanno imposto la retromarcia. E i decessi, anche in questa prima metà abbondante di 2022, restano, come è tendenza consolidata, quasi il doppio rispetto alle nascite, 259 contro 153.

Il 2020, verosimilmente per molto tempo a venire, resterà l’annus horribilis di questi tempi di pandemia, fotografato anche dai dati relativi alla popolazione, con un aumento spietato nel numero dei decessi.

Ma anche il 2021 è stato tutt’altro che semplice, benché si sia registrato qualche segnale positivo, un calo nel numero dei morti – un 13% in meno - e un segno più davanti al numero dei nati. Anche se saldo resta impari: 477 contro 265. Non il doppio ma nemmeno troppo ci manca.

I dati dei Servizi demografici

Un rapporto che, secondo i dati elaborati da Stefano Frigerio dell’ufficio Servizi Demografici di piazza Marconi, rimane stabile anche nel 2022. Al 31 dicembre 2020 i residenti in città erano 39.764, dodici mesi dopo, il 31 dicembre 2021, 39.697, con una differenza di 67 abitanti in meno. Al 31 luglio 2022 la popolazione residente ferma il saldo a 39.830, quindi 133 canturini in più in sette mesi. I decessi, da gennaio alla fine di luglio, sono stati 259. Sui sette mesi, una media di 37 morti, oltre uno al giorno.

Allarme denatalità

Ma in realtà l’andamento è variabile: se in gennaio e febbraio si erano avuti 37 e 36 decessi, in giugno sono stati solamente 14. In luglio, però, sono più che quadruplicati, ben 67. Si potrebbe ipotizzare che le altissime temperature abbiano contribuito, mettendo in difficoltà i più fragili. I morti residenti, nel 2021, erano stati 477, l’anno precedente, l’anno dello scoppio della pandemia, si era toccata quota 552, quindi con una differenza di 75 decessi in meno.

Alla fine dell’anno mancano cinque mesi, se la media dei decessi mensili resterà quella attuale si potrebbe chiudere il 2022 con un dato stabile o ancora in calo. Ma ovviamente solo al 31 dicembre si potranno tirare le somme.

Sul fronte dei nuovi nati, nessuna inversione di tendenza. Anche a Cantù si fa sentire con forza il tema dell’inverno demografico, tema nazionale. Denatalità che la crisi sanitaria ha accentuato ulteriormente, segnando nel 2020 in Italia nati ai minimi storici e al contrario un enorme aumento dei decessi. Per inquadrare le dimensioni del fenomeno, basti pensare che nel 2008 i bambini venuti al mondo a Cantù erano stati 415, nel 2020 257, 158 in meno. Per quanto riguarda i nuovi nati residenti, nel 2021 se ne sono contati 265, quindi otto in più rispetto all’anno precedente.

Così da gennaio a luglio

Nei primi sette mesi del 2022 i nati sono stati finora 153. Il mese con più cicogne giugno, con 32 bebè ai quali è stato dato il benvenuto, i mesi meno generosi febbraio e aprile, con 16, e poi gennaio e maggio con 18. Per riuscire almeno a eguagliare il dato del 2021, da qui a dicembre si dovrebbero contare 112 nuovi nati, una media di 22 al mese.

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