Cantù, le minacce della baby gang. «State attenti se no vi “slamiamo”»

Dopo l’arresto I retroscena dell’agguato al “Mercoledrink”: dai pugni alle catenine strappate. Al sedicenne contestate quattro rapine, ma tra le ipotesi di reato ci sono anche cinque pestaggi

«Se non state attenti vi “slamo”». Che noi interpretiamo, credendo di non sbagliare, con un “vi accoltello”, “vi taglio”. Siamo al Mercoledrink di Cantù, è la notte tra il 13 il 14 luglio 2022 intorno all’una. In azione c’è la baby gang che tanto panico ha seminato per le vie del centro e anche per quelle del capoluogo. Un gruppetto di amici si allontana da piazza Garibaldi andando verso via Matteotti. La comitiva viene fermata dalla baby gang, guidata dal sedicenne italiano residente proprio nella “Città del Mobile”. All’improvviso, dopo un primo pugno puntato al mento ma non affondato, uno degli amici viene colpito al volto e cade a terra. Nel parapiglia che ne nasce, vengono strappate due catenine d’oro dalla banda che poi scappa e si allontana, non prima di aver minacciato i presenti con quel già citato «vi slamo».

Quella appena raccontata è solo una delle quattro rapine che il Tribunale dei Minori di Milano contesta ad un minore canturino, unico ad essere stato raggiunto da una ordinanza in carcere al “Beccaria” di una gang che sarebbe molto più numerosa, composta da non meno di 25, in alcuni casi anche 30 persone. Il carcere è stato concesso dal gip solo (si fa per dire, vista la gravità delle accuse) per le quattro rapine, ma le indagini riguarderebbero anche una serie di pestaggi e lesioni avvenuti non solo a Cantù ma anche a Mariano, Novedrate – fuori da un locale notturno dove i buttafuori non facevano entrare la baby gang, affronto che non poteva essere sopportato – e Como. Pestaggi con anche prognosi importanti, visto che in un caso la vittima avrebbe riportato lesioni addirittura superiori agli 80 giorni.

Bottiglia in testa

Ma tornando alle rapine, particolarmente brutta è quella avvenuta a Como il 2 luglio di quest’anno. In campo schieramenti impari, trenta da una parte contro tre dall’altra. Siamo tra piazza Duomo e i Portici Plinio. Tre ragazzi stanno per recarsi in un ristorante del luogo per mangiare ma il territorio è presidiato dalla baby gang. Basta questo “futile motivo”, l’intenzione di mangiare in un posto non consentito, per dare fuoco alle polveri. Un ragazzo viene colpito con un pugno e anche con una bottiglia spaccata in testa. Un altro cerca di scappare ma viene raggiunto e malmenato in via Manzoni. La prognosi per il più grave dei tre amici, affrontati da trenta coetanei (uno contro dieci) è di dodici giorni. Scompaiono una borsa a tracolla di marca Gucci, due IPhone (un 11 e un 13), documenti e carte di credito.

Ma la violenza cieca della banda – stando al racconto messo nero su bianco nelle ipotesi di reato del tribunale dei Minori, dopo indagini del carabinieri di Cantù – prosegue in altri episodi. Il 30 giugno 2022 a Cantù, un ragazzo viene rapinato di una collana d’oro dal valore importante, circa mille euro. I tre minori in azione hanno il volto travisato da una t-shirt nera, ma uno di loro ha un tatuaggio ben visibile e riconoscibile sul braccio. Quel ragazzo è – secondo l’ipotesi accusatoria – proprio il sedicenne italiano di Cantù.

«Cosa guardi? Stai zitto!»

Infine, il 29 giugno 2022, in via Ariberto da Intimiano, un giovane vede la bicicletta di un suo amico portata via da un soggetto che non conosce. Si avvicina. La reazione è immediata: «Cosa guardi? Stai zitto...», e parte un pugno al volto. Altri amici intervengono e nel parapiglia, pure in questo caso, scompaiono un telefono e un orecchino d’oro.

Aggressione che finisce con un fuggi fuggi generale solo per l’intervento di una pattuglia della polizia locale. Quattro rapine e cinque episodi di pestaggi. Nove ipotesi di reato su vicende che hanno agitato le giornate Brianzole e del Comasco fino a pochi giorni fa.

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