Cantù, rapinatore seriale in centro. Messi a segno tre assalti: bar, negozio e market

Il caso Un uomo con il volto coperto sta tentando di mettere a segno colpi a ripetizione. Si tratta di un bandito disarmato e che indossa guanti gialli. Tra i negozianti ora è psicosi

L’incubo del rapinatore seriale in centro a Cantù. Perché, dopo l’episodio riuscito, giovedì sera, a Il Fornaio in piazza Volontari della Libertà - per tutti, piazza San Rocco - ci sono state altre due tentate rapine nella mattinata di ieri, venerdì. Una in un bar di via Dante. Un’altra al supermercato, centralissimo, di piazza Garibaldi.

In via Carcano

Emerge anche una rapina, in questo caso, riuscita, avvenuta sempre in questi giorni, nel tardo pomeriggio, in un negozio di intimo di via Carcano: via con 20 euro. A unirsi, probabilmente, ai 150 euro di bottino presi dalle mani della cassiera al punto vendita del panificio.

Dopo la rapina dell’altra sera in piazza San Rocco, il venerdì è iniziato, per il rapinatore, in via Dante, al Bar Angelo. Dove l’anonimo - per ora - personaggio, con scaldacollo tirato fin sotto gli occhi, disarmato, guanti gialli da lavaggio piatti - gli stessi utilizzati, si può immaginare, per non lasciare impronte o per non farsi riconoscere le mani, specie se tatuati - pantaloni grigi sportivi, indumenti generalmente scuri, si è presentato, alle 7 di mattina, nelle vicinanze di una porta d’accesso dell’esercizio pubblico, dove si trovano i tavolini riparati nel viottolo di via Tommaso Grossi.

«Mi dispiace, ma ti devo rapinare», ha detto alla barista, in quel momento dall’altra parte del bancone. La donna, con grande freddezza, ha raggiunto la porta fingendo di cercare un medico, sentita la storia di lui che, per problemi di salute, doveva rapinarla. In realtà ha avvisato subito un vicino. L’uomo è scappato quindi per un altro viottolo, poco più avanti, per sbucare, dopo aver percorso alcuni scalini, in via Volta. Quindi sarebbe stato visto fuggire in piazza Garibaldi. Da qui, salire la scalinata che da via Dante sale verso San Paolo.

Ieri mattina

Verso le 9, altra tentata rapina. Questa volta, al supermercato Carrefour di piazza Garibaldi. «Devo fare una rapina», ha detto alle casse. Ma il personale, anche qui, ha gestito la situazione con nervi saldissimi, dicendo che non c’era niente, dato che avevano aperto da poco il negozio. Anche qui è stato notato il guanto giallo.

Nelle scorse sere, nel negozio di intimo Lilium, in via Carcano, a poche decine di metri dal fornaio di piazza San Rocco, la rapina è riuscita. Anche qui, scaldacollo tirato sopra il naso, appena sotto gli occhi, felpa del cappuccio in testa. Verso le 17.15. «È una rapina. Sono disarmato», ha detto alla ragazza, che si è trovato di fronte l’uomo, carnagione olivastra, circa 1.60 di altezza: gli stessi elementi che tornano nelle descrizioni di altre vittime. Se n’è andato con 20 euro.

Le indagini dei carabinieri di Cantù sono in corso. In città è già scattata la psicosi della rapina facile. In qualche attività, c’è chi persino non apre agli sconosciuti alla porta, dicendo, dall’altra parte del vetro, che il negozio è chiuso. Altri stanno pensando di servire, se possibile, senza aprire la porta, dopo una certa ora. Quando fa buio.

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