Cercano di convincerla che la figlia sia gravemente ferita per truffarla: «I soldi sono pochi, dammi i gioielli»

Sicurezza Anziana di Galliano in lacrime per la telefonata ricevuta dal truffatore con complice. La figlia: «Le ha fatto credere che fossi morta. Per fortuna si è accorta in tempo, avvisandoci»

Un maledetto copione visto già troppe volte: telefonano agli anziani fingendosi nipoti in grave difficoltà e chiedendo denaro.

Ma, nel caso il contante non fosse sufficiente, sono pronti ad accettare anche gioielli. In questo caso la truffa è stata sventata, la donna contattata è stata pronta e intraprendente, utilizzando due telefoni in contemporanea per smascherare il malvivente. Ma resta la paura, nel vedersi braccati fino in casa propria.

E resta l’allarme, dopo quello scattato la scorsa settimana per un rapinatore seriale in azione in centro città, che, al momento, non ha messo in atto altri colpi.

Già in estate si erano avute molte segnalazioni. Ora i truffatori sono tornati, sempre con le stesse modalità.

I finti operai del gas

Se in passato era ricorrente la presenza di finti operai delle società del gas o dell’acqua che cercavano di entrare nelle abitazioni dei malcapitati, oggi questi imbroglioni preferiscono la truffa telefonica, particolarmente vile dato che fa leva sull’emotività di persone anziane e che vivano sole. In questo caso, a finire nel mirino, una donna di 82 anni con casa in zona Galliano.

A raccontare l’episodio è la figlia, «perché a una mia conoscente, tempo fa, era accaduta la stessa cosa, e lei, purtroppo, consegnò ai truffatori tutti quello che aveva. Voglio mettere in guardia tutti». La madre, giovedì, riceve una chiamata attorno alle 13.30.

Una voce maschile la saluta, «Ciao nonna, non mi riconosci?». Quando lei chiede se sia il nipote facendo il suo nome il disonesto conferma subito, «certo che sono io».

Poi la voce si fa piagnucolante: «Ha detto a mia madre – continua la figlia – di aver fatto un incidente e che ero coinvolta anche io. Le ha raccontato che avevo picchiato la testa e che non potevo parlare perché stavo male. Qualcuno, un complice, alle sue spalle si lamentava, fingendo che fossi io dolorante».

L’anziana, ovviamente, è stata presa dal panico. Il finto nipote a quel punto le ha chiesto del denaro, «per pagare una cauzione». La donna ha risposto di avere in casa 500 euro, perché attendeva un tecnico, ma lui ha replicato stizzito che non bastavano e ha chiesto di consegnarli i gioielli. Richieste insistenti che, per fortuna, hanno insospettito la nonna, la quale ha detto di voler parlare con la zia, ovvero l’altra figlia, per avere chiarimenti.

Smascherato

«Il truffatore a quel punto – prosegue – continuava a richiamarla, anche se lei attaccava, evidentemente per tenere occupata la linea e non permetterle di parlare con mia sorella. Mia madre allora ha risposto al fisso, poi si è nascosta in bagno con il cellulare e l’ha contattata. Lei quindi mi ha chiamato e le ho spiegato che non c’era stato nessun incidente». Smascherato e compreso di avere a che fare con un osso duro, il truffatore ha desistito.

«Per fortuna è finita bene – commenta – ma mia madre è ancora molto scossa e quando mi ha vista entrare dalla porta è scoppiata a piangere, perché le hanno fatto temere che fossi morta. Io stessa avevo paura che, conoscendo il suo indirizzo e sapendo che aveva in casa quel contante per il tecnico, provassero ad andare da lei. Per fortuna non si sono più fatti vivi. Io ho provveduto segnalare l’accaduto ai carabinieri».

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