È di Cantù uno dei sette evasi dal carcere minorile Beccaria. L’arresto era scattato quest’estate

FugaSi trovava nell’istituto di detenzione per minori dall’estate scorsa, a seguito dell’arresto avvenuto su indagine dei carabinieri di Cantù. Dovrebbe essere uno dei tre evasi ricondotti in carcere dopo un’evasione da film

Una fuga da film, ispirata forse dall’aria frizzante di Natale, dalle luci di una città lontana, o forse dalle condizioni del carcere stesso che, per quanto riguarda questa storia, è il Cesare Beccaria di Milano.Tre dei sette detenuti evasi dal carcere minorile Beccaria nel pomeriggio del 25 dicembre sono infatti minorenni e tra questi c’è anche un giovane comasco.

È di Cantù infatti il diciassettenne che insieme ad altri sei detenuti del Beccaria ha tentato la fuga nel pomeriggio del 25 dicembre: 17 anni appena compiuti, ha spento le candeline proprio prima del giorno scelto per l’evasione. Al Beccaria si trovava a seguito di un arresto avvenuto su indagine dei carabinieri della compagnia di Cantù la scorsa estate.

Secondo le prime ricostruzioni, si tratterebbe di uno degli evasi che sono effettivamente stati ritrovati e fatti rientrare nell’istituto milanese, anche se alcuni dettagli sulla vicenda devono essere ulteriormente chiariti. Sempre più limpida invece, col passare delle ore e dei giorni, si fa la ricostruzione del piano di fuga dei sette evasi.

Il punto eletto per l’evasione è stato il cortile di passeggio del penitenziario, dal quale i sette fuggitivi si sono arrampicati sulle impalcature necessarie a dei lavori di ristrutturazione in corso a ridosso del muro di cinta che così, proprio come in un film, sono riusciti a scalare: qualcuno si sarebbe addirittura calato giù dal muro grazie a un cordone fatto di lenzuola annodate. Da lì, la fuga lungo via dei Calchi Taeggi, riuscita anche grazie all’aiuto offerto dall’interno del carcere minorile dove alcuni detenuti hanno dato fuoco a dei materassi per rendere inagibile parte dei locali interni, portando peraltro alcuni agenti della polizia penitenziaria a riportare conseguenze dovute all’intossicazione da fumo. Complice della riuscita dell’evasione è stata sicuramente la presenza di personale ridotto all’interno del carcere a causa del periodo di festa.

E poi ancora scene da film per l’inseguimento: posti di blocco in tutta la città e controlli delle forze dell’ordine in tutta la regione, ma a convincere tre dei sette evasi a ricostituirsi sono stati in realtà i familiari. Tra questi, sempre secondo le prime ricostruzioni in fase di accertamento, dovrebbe esserci anche il minore canturino. Quattro invece sono tutt’ora in fuga: i loro nomi sono noti a tutte le pattuglie, che stanno sorvegliando stazioni e capolinea dei pullman.

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