Faccia a faccia coi ladri in giardino: «Mi hanno ferito di striscio e minacciato di spaccarmi i denti»

Intimiano Racconto dell’uomo di 48 anni che si è trovato i ladri in giardino in via alle Grigne «Avevano accento dell’Est»

«Dopo che si sono allontanati nell’altra proprietà, io ero lì davanti a loro. E ho detto: “Oh, ma cosa state facendo qua”. E loro mi hanno minacciato. “Ti spacco tutti i denti”, con un accento dell’Est Europa».

Non è mancata una certa apprensione anche dopo, quando un ladro ha messo una mano in tasca: «Abbiamo pensato che tirasse fuori una pistola».

Questo il racconto dell’uomo di 48 anni che, sabato sera, in via alle Grigne, nel corso di una pizzoccherata casalinga con ospiti, si è ritrovato, lui, un familiare e un amico, a fronteggiare i tre ladri, arrivati con coltello, piede di porco e corda con rampino.

Avvistati all’interno del giardino della propria casa a Intimiano. «Loro non possono non aver visto le luci accese in casa, e le vetrate ad altezza parete dietro cui eravamo a cena. Io davo le spalle al giardino. E un mio familiare li ha visti, che giravano per scendere verso un’altra casa - racconta - siamo usciti in giardino, abbiamo gridato: “Che c... fate qua?”».

«Uno è caduto sulla casetta»

«Scavalcando la recinzione, dal nostro terrapieno verso la proprietà qualche metro più sotto, uno, quello con il lazo, è caduto sulla casetta dei giochi di un bimbo. Credo di aver beccato qua sulla mano il suo rampino - indica mostrando un taglio tra pollice e indice - Faceva ondeggiare questa corda come se fosse un lazo. Il metallo del rampino, passando sotto la luce delle case, lanciava riflessi intorno. E l’altro aveva un piede di porco, il terzo un coltello. Quello che è caduto sulla casetta ha fatto casino. Dall’altra casa si è affacciata una persona. E poi sono scappati».

«Ho chiamato le forze dell’ordine subito - dice - Sono arrivati Carabinieri e polizia. Poi ho telefonato al sindaco, Emanuele Cappelletti. Con il giro social abbiamo allertato anche il vicinato. Il giorno dopo sono andato dai Carabinieri ad Albate, mi hanno detto che c’erano delle telecamere piazzate in vari posti, vari varchi. E quindi hanno già detto che hanno letto la targa di questi individui».

«Mi è stato detto che potrebbero essere dell’Est Europa, forse moldavi. Se girano con l’auto di un prestanome: è un’associazione a delinquere. Non è gente che fa un furtarello qui e uno là. Sono professionisti del crimine: dei delinquenti - aggiunge - Se tu mi minacci, vuol dire che sei pericoloso. Sono persone pericolose. Quel coso che luccicava... C’era anche il mio amico, lì vicino a me. Ci siamo spaventati quando un ladro ha messo la mano in tasca. Già il piede di porco, poi vedi il coltello, ti immagini facilmente la pistola».

«Ci hanno rovinato la serata»

I ladri hanno trovato i tipi sbagliati. Comunque coraggiosi e con la frase pronta. «Gli ho detto: “Cosa stai tirando fuori?”. Quello indietreggiava. E poi gli ho detto: “ Scappa, scappa...”». Pizzoccherata rovinata.

«Avevamo una famiglia ospite, di Intimiano. Ci hanno rovinato la serata. Invito una famiglia per mangiare i pizzoccheri, siamo lì belli tranquilli, alle 20, e succede questo macello qui. Che, tra una cosa e l’altra, ci ha tenuto impegnati fino alle 21.30. Io credo di essermi ferito con quel rampino. Ma sinceramente ero così in tensione che sulle prime non me ne sono accorto, non so se mi sia fatto male in altro modo».

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