I chioschi estivi nei parchi pubblici restano un miraggio a Mariano: concessioni revocate, bando da rifare

Estate in arrivo Le società che avevano vinto gli appalti non li hanno aperti per ragioni economiche. Il vicesindaco: «L’aumento dei costi ha fatto saltare quei progetti, studieremo altre ipotesi»

Rimangono un miraggio i chioschi nei parchi pubblici di Mariano. Perché quasi due anni dopo il loro affido, nei giorni scorsi, il municipio ha revocato la concessione rilasciata a due società per aprire altrettanti punti ristoro nei giardini pubblici, il primo in via dei Vivai, il secondo, invece, nel polmone di via Kennedy.

Questo è l’esito del bando di affido delle aree, ma non la sua fine, perché il vicesindaco con delega alle Politiche commerciali, Andrea Ballabio, promette di ridimensionare gara e strutture alle nuove esigenze dettate dallo scoppio della guerra ai confini europei perché il servizio non rimanga nel campo delle belle intenzioni.

La decisione

Il percorso che ha portato alla revoca della concessione è contenuto in una determina dello Sportello Unico delle Attività Produttive. Non più di cinque pagine dove si ricorda come, dopo l’aggiudicazione di due aree pubbliche per la realizzazione e gestione di altrettanti chioschi, non si sia mai arrivati alla sottoscrizione del contratto. Questo perché i due operatori risultati vincitori del bando, la srl “Aloha” di Calolziocorte (Lecco) per quello di via dei Vivai, “Il pizzaiolo” per il parco di via Kennedy, hanno lamentato problematiche relative all’aumento dei prezzi e alle difficoltà economiche nella realizzazione di due strutture di dimensioni importanti nelle aree verdi.

Impossibile modificare a posteriori il bando ormai aggiudicato, per questo si è arrivati alla sua revoca.

Il problema

«Il problema è che quando abbiamo fatto la gara non c’era una situazione come quella che c’è da un anno e mezzo, la guerra in Ucraina» ha spiegato Ballabio. «Questo fatto, inaspettato, ha prodotto delle conseguenze altrettanto imprevedibili come l’aumento dei costi delle materie prime, la loro difficoltà nel reperirle, l’incremento delle bollette, rendendo inadeguati i progetti realizzati prima dell’evento. Abbiamo avuto diversi incontri con gli operatori, uno di loro ha visto passare il preventivo da 250mila a 480mila euro per la struttura. Nella sfortuna siamo stati fortunati perché non era partito alcun cantiere».

Da qui la scelta di firmare la revoca alla concessione per permettere al Comune di aprire una nuova gara anche se non si arriverà ad attivare il servizio per questa bella stagione. «C’è ancora interesse da parte degli operatori di aprire dei chioschi nei parchi ma con soluzioni più calmierate» ammette Ballabio che guarda a un ridimensionamento di struttura e, quindi, costi.

«Pensiamo all’installazione di strutture che possono essere pre-fabbricate o dei dehors che possono essere anche container, che non necessitano la realizzazione di opere murarie o scavi perché sono già pronte all’uso». Se questo certo non era l’esito sperato per la gara, Ballabio rivendica che non sia andata deserta. «Il bando era stato assegnato, solo che sono scoppiati eventi che non potevamo prevedere. Per questo abbiamo dato indirizzo agli uffici di ripresentare il bando, ritarandolo sulle nuove esigenze, per poi scegliere la strada per riproporlo» ha chiosato il vicesindaco.

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