Il centro storico chiude ai mendicanti: multe, allontanamenti e Daspo urbani

Mariano Il Regolamento di polizia introduce il divieto di elemosina. Ok a maggioranza in aula. La minoranza: «Assurdo dal punto di vista etico, morale e giuridico. Ora una città di Serie A e B»

Mariano chiude il centro storico ai mendicanti. Partendo da Piazza Roma per allargarsi a macchia d’olio alle traverse del salotto cittadino, fino a raggiungere i parchi, i cimiteri, l’ospedale, le scuole e le zone che richiamano visitatori, sarà vietato fare l’elemosina, ma non solo. Quanti saranno “molesti” tra i questuanti, così come tra gli ubriachi, potranno essere allontanati per 48 ore dall’area.

In caso di recidiva, scatta per loro il Daspo urbano su ordine del Questore, provvedimento che si estende a chi commette altri reati in queste zone. Questa è una delle novità contenute nel Regolamento di Polizia urbana che, lunedì, ha superato il vaglio del consiglio comunale coi soli voti della maggioranza.

Trenta vie interessate

Trenta le strade dove non è possibile chiedere l’elemosina. Cartina alla mano, il divieto parte da piazza Roma per allargarsi a centri concentrici, prima al nucleo storico, ossia via Garibaldi, via Santo Stefano, via Mora e via Indipendenza, via Risorgimento e via D’Adda, poi alle strade che disegnano il perimetro del cuore cittadino, ossia via Cardinal Ferrari, Corso Brianza e via IV Novembre. Il divieto raggiunge i parchi, le scuole, gli ospedali, ancora, le aree parcheggio dei supermercati e mercati in un raggio di 250 metri.

In queste zone è vietata l’elemosina, pena una multa di 100 euro che raddoppia in caso di recidiva. Mentre se il mendicante diventa molesto, così come se tale si rende un ubriaco o, ancora, se una persona pregiudica ad altre l’utilizzo delle aree pubbliche perché si rende autore, ad esempio, di vandalismi, la Polizia locale può anche firmare lor un foglio di allontanamento per 48 ore che, se ritrovati sul posto prima del termine, può diventare un Daspo urbano, ma solo su disposizione del Questore.

Questa la principale novità inserita nel regolamento di Polizia urbana sulla scorta del decreto Minniti del 2017. «Diamo un ulteriore strumento alle forze dell’ordine, introducendo il Daspo urbano che si può applicare a chi commette un reato nelle zone individuate come sensibili» ha spiegato il sindaco Giovanni Alberti. «La soluzione alla povertà non è l’accattonaggio: credo sia una sconfitta per la città accettare una persona in mezzo alla strada a chiedere l’elemosina. Tante non sono di Mariano, vengono da fuori e, segnalate, non si sono rivolte ai Servizi sociali del loro Comune. Perché probabilmente dietro a questo accattonaggio c’è qualcosa di diverso: vogliamo combattere la rete di sfruttamento».

Le opposizioni

Scelta bocciata da tutto l’arco delle opposizioni, partendo da Chiara Pellegatta, capogruppo di Progetto Mariano Brianza: «È una sconfitta anche l’allontanamento. E mi sembra si limiti la libertà di una persona di accedere a una via piuttosto che a un’altra, definendo indecorose persone che hanno bisogno: non è eticamente e moralmente corretto».

Parole sposate dal Pd e dai Cinque Stelle, mentre il capogruppo di Mariano 2.0, Simone Contiha aggiunto: «Questa norma crea una città di seria A e B tollerando alcune situazioni in certe zone, in altre no».

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