Il sindaco: «Sul Palazzetto vince Cantù». L’obiettivo ora è il via ai lavori a fine anno

Il day after Alice Galbiati dopo la visita del ministro Abodi: «Noi apripista, però c’è un bel clima». «Al taglio del nastro ci sarò, ma non so in che veste. Enorme soddisfazione, che la città si merita»

Per la posa della prima pietra, che si conta possa avvenire entro la fine dell’anno, di sicuro sarà ancora Alice Galbiati a indossare la fascia tricolore. Per il taglio del nastro della nuova arena, la casa del Basket, non sa cosa riservi il futuro, ma di una cosa è certa «non so in che veste, ma fosse anche da privata cittadina ci sarò, perché sarà un’enorme soddisfazione, una vittoria della città. E Cantù se la merita».

Domenica la Pallacanestro Cantù ha cominciato a tornare a casa, con il taglio del nastro della nuova sede sua e di Cantù Next in via Como. Giornata con tempo da lupi, una spruzzata di neve persino, ma in cui s’è respirato un entusiasmo che non si registrava da tempo, parlando di palazzetto. Perché è vero che questa è l’arena, e che bisogna imparare a chiamarla così, ma non sarà facile per i canturini, abituati ad andare “al palazzo” e a sperare di averne uno dopo 37 anni.

Praticamente l’età del sindaco Alice Galbiati, che era accanto al ministro per lo Sport e i Giovani, Andrea Abodi, che il progetto l’ha visto nascere, quando era presidente dell’Istituto per il Credito Sportivo.

Il cronoprogramma

Progetto che, per la prima volta in Italia, ha visto portare a termine l’intero iter procedurale con partenariato pubblico-privato previsto dalla Legge Stadi: «Siamo consapevoli di essere degli apripista – dice Alice Galbiati – Abbiano una bella responsabilità, ma a questo punto possiamo dirci che siamo anche un po’ bravi. E se lo conferma il ministro dello Sport fa davvero bene al cuore, all’anima, ripaga del tanto lavoro e delle preoccupazione. C’è un bel clima, e ce lo teniamo stretto».

La giunta procederà nei prossimi giorni con la delibera di approvazione del progetto validato venerdì, spiega, che permetterà poi di trasmettere tutti gli atti alla Provincia, stazione appaltante per il Comune di Cantù, che quindi, per aprile, potrà poi aprire la gara per affidare la realizzazione. «Ci auguriamo di procedere quanto prima – prosegue – e credo che questo renderà qualche canturino meno scettico. Io non sono scaramantica, ma speriamo di far vedere davvero che andiamo avanti».

«Cattiverie che non ho gradito»

L’arena sarà punto di riferimento non solo per lo sport, ma anche per la cultura, per eventi fieristici che potranno vedere occupate fino a duemila camere d’albergo: «Senza dubbio – continua – è l’arena dove si giocherà a basket, ma anche dove si potranno fare tante cose, sportive e non. Credo possa essere un bello scossone per un aspetto meno sviluppato quale quello ricettivo, e non sarei per niente stupita se, alla prossima variante del piano di governo del territorio, arrivassero richieste su questo versante. Si tratta davvero di un progetto che può cambiare volto alla città e al territorio».

Domenica Alice Galbiati si è anche tolta qualche sassolino dalla scarpa, riferendosi alle previsioni nefaste di chi nel 2019, quando Cantù passò dal rischio della cancellazione dai radar del basket alla nuova nascita, con l’acquisizione della società da parte Tutti Insieme Cantù, vaticinava che la storia dei biancoblu sarebbe terminata con lei come sindaco: «Non lo dimenticherò mai, è stata una cattiveria che non ho gradito, di basso profilo. Mi fa piacere che Pallacanestro si sia rialzata. E sul progetto dell’arena si è allineato tutto, i livelli istituzionali e gli imprenditori. Questo unicum è la chiave vincente».

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