La famiglia a tavola e i ladri in salotto: ritorna l’allarme furti a Intimiano

Sicurezza L’ultimo episodio in via Vittorio Emanuele: ritrovato il borsello, ma spariti 60 euro. Marito e moglie si sono accorti del furto solo la mattina dopo

In cucina, marito e moglie al tavolo per la cena. A cinque passi, tra l’ingresso e la sala, un ladro. Entrato di soppiatto dalla porta principale: pochi secondi, per arraffare un borsello con all’interno i contanti. Spariti. E i documenti. Ritrovati, se non altro, insieme agli avanzi di un ricco bottino. Grazie a più colpi messi a segno nella zona.

L’episodio poco prima delle 21

Ritorna l’autunno e ritornano i ladri. L’altra sera, a Intimiano, in via Vittorio Emanuele II, la strada di rilevanza provinciale che dal centro abitato conduce verso Montorfano.

Poco prima delle 21, sono arrivati i topi d’appartamento. Abili a non farsi scoprire nell’immediatezza. Tant’è che del furto ci si è resi conto l’indomani. Quando la figlia del derubato, che abita nelle vicinanze, ha chiesto come mai la scala a libro, di solito ricoverata nel capanno degli attrezzi, fosse a fianco del muro laterale.

È stato in quel momento che si è capito quanto si è andati vicini al faccia a faccia con i ladri. E i rumori sentiti la sera prima hanno quindi composto tutt’altro quadro. Secondo quanto è stato possibile ricostruire, i ladri, infatti, hanno provato dapprima ad aprire le pesanti ante alle finestre di una camera al piano rialzato.

La scala è servita per salire al reparto notte. Ma niente: le ante hanno tenuto. Quindi, i ladri si sono arrampicati su una tettoia, rompendo anche qualche tegola, per raggiungere un’altra finestra. Ancora niente. Chi era in casa a cenare, con la tivù accesa, ha attribuito i rumori, sentiti, a qualche effetto legato alla serata piovosa. I ladri sono quindi scesi. Non contenti, hanno provato ad aprire un pesante portone a vetro, a rischio di farselo cadere addosso. Infine, la porta del locale utilizzato come taverna. Scassinata ma non aperta.

Erano in due, dalla porta

Impossibile dall’esterno notare luci accese. Hanno immaginato che in casa non vi fosse nessuno. E, probabilmente arrivati in due, si sono detti: perché non provare a entrare dall’ingresso? Uno di loro, per il tentativo di effrazione numero cinque, ha salito qualche gradino per passare dal giardino alla porta di casa.

Destino ha voluto: lasciata aperta, in quel momento, per la visita di una familiare. Questione di un attimo. Il ladro, aperta la porta, ha trovato sul mobile all’ingresso un borsello, arraffato al volo. Il cane, in casa, si è messo ad abbaiare. Il proprietario si è alzato. Ma già non c’era più nessuno.

Fuga dal sentiero dietro casa

La mattina dopo, resosi conto di quanto avvenuto, il derubato ha provato a cercare qualche indizio nei sentieri dietro casa. E ha trovato il borsello. Spariti 60 euro. Se non altro, i ladri non hanno toccato i documenti all’interno. A breve distanza, sempre il derubato ha trovato dell’altro. Scarti di un bottino. La bigiotteria è stata gettata a terra. Con alcune scatole, vuote, contenenti gioielli: l’oro rubato in altre abitazioni.

Il furto è stato denunciato ai Carabinieri di Albate. E a Intimiano, ora, da qui alle prossime sere d’autunno, si sta parecchio in guardia. Perché i ladri osano fin oltre la soglie. Con o senza famiglie riunite al desco.

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