L’autista picchiato sul bus
«Aggredito da una sola persona»

Il racconto ai carabinieri: «Sono sceso e mi ha colpito alle spalle» - A due settimane dall’episodio perde consistenza la pista della baby gang

È stato sentito dai carabinieri della compagnia di Como che stanno indagando sull’accaduto, l’autista di Asf Autolinee aggredito barbaramente nel pomeriggio del 4 marzo mentre, al volante di un bus della tratta che da Como sale fino a Lora (la numero 7) era stato colpito con un pugno finendo con il riportare la rottura della mascella e oltre 30 giorni di prognosi con anche la necessita di un intervento chirurgico effettuato all’ospedale Sant’Anna.

L’uomo avrebbe raccontato ai militari quegli attimi concitati, con il gruppo di ragazzi – tutti giovanissimi - che era salito sul bus all’altezza del Comune e che era poi sceso in viale Giulio Cesare. L’autista era stato colpito di spalle, quindi poco ha saputo riferire in merito a chi avrebbe sferrato il pugno.

La dinamica invece è stata chiarita: il dipendente infatti era sceso dall’autobus (quindi l’aggressione non sarebbe avvenuta sul mezzo ma lungo la strada) per sistemare una porta che uno dei ragazzi aveva bloccato. E proprio in questo momento sarebbe stato colpito alle spalle, senza venire prima accerchiato dagli altri che al contrario stavano allontanandosi.

Alcuni importanti elementi sarebbero invece emersi da un video privato che era finito nelle mani degli inquirenti e che riprendeva il gruppo di ragazzi che si allontanava dal bus. Le immagini avrebbero raccontato non solo che ad aggredire l’autista sarebbe stato un solo ragazzo, ma anche che gli altri che erano con lui l’avrebbero ripreso, richiamandolo per quel gesto, fino al punto che l’aggressore sarebbe scappato via allontanandosi dagli altri coetanei, quasi fuggendo. Quindi, non una aggressione di gruppo ma il gesto violento di un singolo, pure (sembra) redarguito dagli altri.

Fin dalle prime ore, quanto accaduto sul pullman della linea 7 di Asf Autolinee era sembrato diverso – sia per le modalità sia per il modo di agire – dagli altri fatti di cronaca avvenuti a Como e riconducibili ad una sola baby gang in azione tra il capoluogo e Cantù. Ora, questo ulteriore sviluppo delle indagini, la testimonianza dell’autista – sentito solo in queste ore proprio perché operato al Sant’Anna in seguito alla frattura al volto - e pure il video privato, sembrerebbero confermare la non attribuzione alla baby gang del fatto accaduto in viale Giulio Cesare.

Poco cambia, del resto, nell’attività dei carabinieri della compagnia di Como intenzionati a chiudere il cerchio sia sui fatti violenti avvenuti in centro città e attribuibili con certezza alla baby gang (indagini portate avanti in collaborazione con i militari della Compagnia di Cantù), sia su quest’ultimo episodio che invece vedrebbe in azione un giovanissimo isolato da un contesto di gruppo.

La vicenda della baby gang era già finita anche sul tavolo della Prefettura, in un apposito incontro fissato per discutere della situazione. Proprio in quel frangente era emerso che almeno 19 nominativi erano già stati segnati sul taccuino degli inquirenti per fatti legati a rapine e aggressioni.

© RIPRODUZIONE RISERVATA