Minori nelle comunità: per il Comune di Cantù il costo è 620mila euro

Il caso E Novedrate, in proporzione, spende molto di più. La quota è 100mila euro. Chiesto l’intervento dello Stato. Nella Città del mobile seguiti lo scorso anno 213 under 18

Sono decine i bambini e ragazzi che, anche in una realtà con quella di Cantù, sono costretti a lasciare la propria casa e famiglia. A volte per cause materiali, povertà o situazioni di fragilità, a volte per maltrattamenti e abusi. La disgregazione sociale ha un costo altissimo, che viene pagato dai più piccoli.

Ha anche un costo reale per le casse del municipio, che per il pagamento delle rette dei minori ricoverati in comunità e per gli affidi ha speso nel 2022 620mila euro. Costo incrementato, nonostante sia diminuito il numero di casi, a causa degli aumenti del costo del lavoro. E diminuisce anche il numero di affidi, una scelta di generosità che invece si vorrebbe incoraggiare.

Emergenza sociale

Il Servizio Tutela Minori e Famiglie viene gestito in maniera unitaria dai Comuni dell’ambito territoriale attraverso l’Azienda Speciale Consortile Galliano.

Quando la situazione familiare sia particolarmente grave i bambini ne vengono allontanati, su segnalazioni che a volte arrivano dai Servizi Sociali a volte direttamente dalla Procura, dai carabinieri, dal pronto soccorso.

L’inserimento del minore in comunità può quindi avvenire in maniera consensuale o può dipendere da un provvedimento del tribunale dei minori. Un’emergenza sociale, della quale però la politica si sta occupando anche per motivazioni più pragmatiche.

La mozione approvata

Nelle scorse settimane a Novedrate la maggioranza guidata dal sindaco Serafino Grassi ha presentato in consiglio una mozione, approvata all’unanimità, di sostegno al disegno di legge d’iniziativa della senatrice Erika Stefani, che propone l’istituzione di un fondo di 200 milioni annui al ministero dell’Interno, che agisca parallelamente a quello per i minori stranieri non accompagnati, per la compartecipazione da parte dello Stato ai costi sostenuti dagli enti locali per l’accoglienza dei minori. Un piccolo Comune come Novedrate deve stanziare circa 100mila euro. Nel caso di Cantù, stando ai dati forniti dal settore Servizi Sociali guidato da Antonella Bernareggi, i costi sostenuti dal Comune di Cantù nell’anno 2022 per tutti i minori residenti a Cantù in carico al Servizio Tutela Minori - casi civili, penali, stranieri non accompagnati – sono stati pari a 620mila euro. Nel dettaglio, 548mila euro per la tutela e altri 72mila per i contributi dalle famiglie affidatarie.

I minori interessati e in carico alla Tutela Minori sono stati 213, 190 coinvolti in procedimenti civili, 16 in procedimenti penali e 7 minori stranieri non accompagnati. Di questi 213, 21 hanno transitato in comunità e 26 sono stati inseriti in famiglie affidatarie.

Il confronto con il passato

Il confronto con gli anni passati mostra che il numero di minori ricoverati in comunità è diminuito: dai 28 del 2019 ai 27 del 2020, 22 nel 2021 e, appunto, 21 nel 2022. La spesa invece, a causa dei costi del lavoro, è aumentata: se nel 2021 ammantava a 576mila euro, nel 2022, con un caso in meno, è passata a 620mila. Anche il numero di affidi è andato diminuendo e sono stati 30 nel 2019, 29 nel 2020, 28 nel 2021 e 26 nel 2022.

Il Servizio Affidi coordina e promuove l’affidamento e l’accoglienza familiare, incontrando, preparando e sostenendo le famiglie o i single disponibili ad aprire la propria casa a uno o più minori.

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