Pestaggio al luna park di Cantù: sono quattro i minorenni denunciati. A incriminarli c’è anche un video

L’indagine Secondo i carabinieri sarebbero gli autori dell’aggressione a due coetanei a febbraio. Determinanti le immagini del video girato con uno smartphone da un amico delle vittime

Quattro minorenni residenti a Cantù - tre di 16 e un quarto di 17 anni - sono stati identificati dai carabinieri quali autori presunti del pestaggio che lo scorso febbraio costò una decina di giorni di prognosi a due amici avvicinati e malmenati senza alcuna apparente ragione al Luna park di Corso Europa.

La ricostruzione

I loro nomi sono contenuti in una relazione consegnata dai militari di Cantù alla Procura dei minori di Milano, a conclusione di una indagine avviata subito dopo la denuncia sporta dai genitori delle due vittime, che ai militari avevano fatto avere anche le immagini immortalate in un video ripreso da un amico delle vittime.

Siamo, come prevedibile, in un contesto abbastanza border-line: due degli indagati lo erano già per un paio di analoghe aggressione compiute nell’ultimo anno, con modalità spesso sovrapponibili.Nel caso del luna park di corso Europa, le vittime era state attaccate dopo che le strade degli uni e degli altri si erano incrociate sugli autoscontri.

Calci, pugni, e ancora calci quando le vittime erano a terra, in un contesto di generale disinteresse da parte degli adulti che avrebbero potuto intervenire ma non lo fecero, con la sola lodevole eccezione di un uomo e di un ragazzo, che non erano comunque riusciti a porre fine al pestaggio, che si protrasse per circa tre, quattro interminabili minuti. Alla fine gli aggressori - un gruppo di una decina di adolescenti - si erano allontanati, convinti probabilmente di averla fatta franca. Un ruolo determinante l’ha senz’altro avuto il video che li immortala nel pieno dell’azione, e che ha consentito ai carabinieri di risalire alle loro identità. Ora il pallino passa alla Procura dei minori, che probabilmente convocherà i tre indagati per raccogliere la loro versione dell’accaduto.

Un arresto ad agosto

A suo tempo, il pestaggio suscitò un certo clamore non solo per il fatto in sé - comunque grave anche alla luce della determinazione e della volontà di “far male” - ma anche per il contesto e per l’escalation di episodi analoghi registrati non solo in città. Aveva fatto discutere il caso del sedicenne arrestato ai primi di agosto per una serie di rapine violente commesse anche a Como, così come aveva fatto discutere un altro pestaggio consumatosi all’esterno di una discoteca di Mariano e conclusosi con una prognosi di 40 giorni, conseguenza di fratture a una mano e a uno zigomo. Lo scorso ottobre, sempre a Cantù, a dieci giovanissimi tra i 16 e i 20 anni era stato notificato un provvedimento di “Daspo urbano” che precluse loro l’accesso al centro città, conseguenza di una serie di comportamenti analogamente violenti: erano stati accusati di avere attizzato risse e pestaggi, facendo del centro di Cantù la ribalta prediletta delle loro imprese: rapine, minacce, lesioni. L’apice lo avevano raggiungo ad agosto, affrontando in sei un coetaneo picchiato in piazza Garibaldi, e costretto alle cure mediche con un braccio rotto.

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