Pugni in faccia a un trapiantato di cuore. «Prima mi ha colpito con una pallonata»

Cantù L’episodio verso le 13 in centro città: vittima il dipendente comunale Alvaro Colombo. L’uomo, 61 anni, aggredito da un ragazzo di 20 e medicato al Pronto soccorso. «Farò denuncia»

Prima, una pallonata violenta, che ha colpito alla gamba, come racconta lui stesso, Alvaro Colombo, 61 anni, dipendente del Comune di Cantù, in quota all’ufficio cultura, invalido civile al 100%, trapiantato di cuore, senza un braccio. La risposta del ragazzo, un ventenne, quando Colombo, seduto su una panchina, gli ha chiesto di non infastidire la gente: una serie di pugni al volto, almeno tre o quattro. Ferito e dolorante, Colombo è stato trasportato in ambulanza all’ospedale di Cantù, dove è stato sottoposto ad alcuni approfondimenti clinici. A raccontare quanto accaduto ieri, alle 12.50, con la notizia che si è diffusa, non molto dopo, anche in Comune, è lo stesso Colombo, i cerotti al sopracciglio e allo zigomo, sopra i tagli sanguinanti.

«Mi fa male un occhio, un naso, lo zigomo. Sono stato sottoposto a una Tac maxillofacciale. Mi ha dato tre o quattro cazzotti. Ero sdraiato sulla panchina. Mi stavo alzando quando questo mi ha aggredito», riferisce.

«Ero sulla panchina della piazza sul lato di via Volta e di via Dante - racconta - Avevo preso il pane. Mi sono seduto un attimo, prima di andare a casa. Questione di minuti: sarei andato via poco dopo, verso la una. Arrivano un paio di ragazzi. Uno di questi, un ventenne, si è messo a palleggiare. Prima ha tirato una pallonata in direzione di via Matteotti. La palla è rimbalzata vicino ad alcune ragazze ed è tornata indietro. Poi l’ha tirata a me. E mi ha preso a una gamba. Si è avvicinato per riprendere il pallone. Gli ho detto che c’era gente, di smetterla. “Dai fastidio anche alle ragazze”, gli ho detto. Lui mi ha fatto il muso duro, mi ha detto: “Chiamo la polizia”. Gli ho detto: “Guarda che ho lavorato in comando, se ti dico di non giocare è perché lo so che non si può”. Ho fatto per alzarmi dalla panchina su cui ero ancora seduto, non ho avuto il tempo di farlo che lui mi ha spinto. Sono caduto sulla panca. E lui da sopra mi ha sferrato tre o quattro pugni».

In quel momento, un uomo della polizia locale di Cantù, in borghese, fuori servizio, arriva in piazza Garibaldi in auto. Vede la scena e si lancia verso il centro dell’isola pedonale. «Ha piantato l’auto ed è sceso di corsa - racconta Colombo - gli ha chiesto i documenti, ma questo ragazzo che mi ha aggredito non voleva darglieli, ha fatto resistenza. So che poi la centrale si è mossa con due o tre pattuglie, so che il ragazzo è stato comunque riconosciuto. In questi giorni, sia io che chi è intervenuto faremo formale denuncia. So che ci sarebbero degli elementi tali da configurare, oltre all’aggressione, anche il reato di resistenza a pubblico ufficiale».

«Non me l’aspettavo»

Sul posto, oltre alla polizia locale, anche i Carabinieri di Cantù e la Croce Rossa di Lipomo. Codice giallo, assegnato poi come verde. «Mi hanno medicato a un sopracciglio, ho dolore. Non mi aspettavo una reazione del genere», dice. Sarebbe da escludere la baby gang: non si tratterebbe, infatti, dello stesso giro di ragazzi che hanno creato situazioni violente in centro, alcuni di questi anche arrestati dai Carabinieri. Resta lo “stile”: pose da bulli, violenza gratuita e pugni in faccia.

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