Richiesto l’acconto per il doposcuola, ma in tanti si tirano indietro: salta il servizio pomeridiano

Il caso Chiesto un pagamento in anticipo: molte famiglie dell’Istituto comprensivo 3 hanno fatto un passo indietro. A Vighizzolo e a Mirabello nemmeno il prescuola. Tutte le materne anticipano l’ingresso alle 7.45

Un servizio pensato per aiutare le famiglie nella gestione della vita di tutti i giorni, a volte piuttosto complicata, in equilibrio tra lavoro e figli.

Servizio che però, a volte, viene richiesto forse un po’ troppo a cuor leggero, senza sapere realmente quali siano i suoi costi. Al punto che quest’anno le rinunce arrivate in segreteria all’istituto comprensivo 3 di Cantù per il pre-scuola e il post-scuola sono state talmente tante da far schizzare le tariffe a livelli non affrontabili. E infatti in diversi plessi non verranno attivati.

La divisione dei costi

La causa? La richiesta di un acconto, per evitare di ripetere l’esperienza del passato, che, tra rinunce e mancati pagamenti, ha visto l’istituto mettere anche 4mila euro dalle proprie casse per coprire i costi. «In un periodo difficile come questo – conferma la dirigente Giovanna Ugga – a maggior ragione non possiamo permetterci una cosa del genere». Il servizio di pre e post-scuola consiste nell’accoglienza, vigilanza e assistenza agli alunni delle scuole dell’infanzia e primaria nelle fasce orarie precedenti e successive al normale orario delle lezioni.

Servizio che non viene svolto dal personale scolastico, ma da una cooperativa esterna alla quale viene appaltato. Per questo è importante conoscere il numero dei ragazzi che effettivamente lo frequenteranno, tra i quali ripartire i costi. Nei mesi scorsi le famiglie che avevano manifestato interesse erano state numerose. «Gli anni scorsi – spiega Ugga – capitava che molte richiedessero il servizio, poi però, a settembre, una buona parte rinunciava e un’altra parte non pagava. Il prezzo, dato che si era proceduto ad affidare l’incarico, non cambiava per la scuola, che si è ritrovata, l’ultima volta, a dover mettere 4mila euro. Quest’anno, quindi, il consiglio d’istituto ha deciso di chiedere un acconto, per capire chi avesse realmente bisogno del pre e post-scuola e chi no».

Cento euro da versare ora, con l’inizio del servizio fissato ai primi di ottobre. Risultato, numerose rinunce pervenute ben presto in segreteria. E costi molto cambiati. Per il pre-scuola, alla primaria Bachelet, gli iscritti sono 17, alla Degano 16. Così invece dei 150 euro ipotizzati la tariffa dovuta è 250 euro. Alla Rodari e a Mirabello sono solo otto, quindi non verrà attivato.

Soluzioni alternative

Qualche famiglia ha manifestato il proprio malumore, ma, numeri alla mano, con così pochi iscritti il servizio avrebbe costi proibitivi: 575euro per alunno con otto bambini, 657 con sette. Alle scuole dell’infanzia si è trovato un compromesso che funziona: «Abbiamo risolto – annuncia la dirigente – anticipando l’ingresso di un quarto d’ora, alle 7.45. È sufficiente, nella maggior parte dei casi, per permettere alla famiglie di conciliare le esigenze lavorative con l’accompagnamento dei figli».

Peggio per il post scuola, che non verrà attivato in nessun plesso, dato che il numero massimo di iscritti sarebbe sette alla Degano, due alla Bachelet di Cascina Amata, nessuno alla Rodari e a Mirabello. «Comprendiamo la necessità di questo servizio per molti – conclude la dirigente – ma la scuola non può offrirlo gratuitamente, dato che lo affida a un soggetto esterno. Forse a volte le famiglie non conoscono bene il meccanismo, pensano che si tratti di un’attività compresa nell’offerta didattica».

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