Colverde, autovelox a ridosso del valico
Frontalieri nel mirino del radar

Una settimana di controlli della polizia elvetica appena oltre Drezzo La Lega dei Ticinesi: «Se si sentono perseguitati, smettano di lavorare qui»

A questo punto è evidente che i frontalieri in transito dal valico di Pedrinate (l’omologo di Drezzo) hanno un conto aperto con gli autovelox ticinesi, meglio conosciuti oltreconfine come radar.

Già, perché dopo le polemiche delle settimane passate (ne abbiamo dato conto lo scorso 10 aprile) per l’autovelox “mobile” piazzato in una posizione difficilmente individuabile, a 200 metri dal valico, peraltro all’interno di una proprietà privata, la prossima settimana quel tratto di strada sarà ancora sotto la lente della cantonale.

Questa volta, però, in base alle puntuali informazioni fornite dalla polizia cantonale nel consueto notiziario del venerdì pomeriggio, da domani a domenica prossima - a fasi alterne - entrerà in azione in quel di Pedrinate l’autovelox semi-stazionario, un “bestione” da oltre 600 chili che già in passato aveva provocato vibranti proteste, da parte dei frontalieri, in corrispondenza di un altro valico, quello di Gandria, l’omologo di Oria-Valsolda.

Peraltro dopo la segnalazione da parte di tanti lavoratori di rientro in Italia sulla presenza venerdì 8 aprile di un radar mobile in posizione semi-nascosta - definito senza troppi fronzoli alla stregua di una “trappola” sulla via del rientro a casa - in un’altra circostanza quel tratto di strada era stato oggetto di controlli per la velocità da parte della polizia cantonale.

Il che significa che con quelli programmati con il radar semi-stazionario (è bene ricordarlo) la prossima settimana, siamo a tre controlli nel giro di un mese. Da qui l’impressione che i frontalieri in transito da Pedrinate abbiano un conto aperto con gli autovelox ticinesi. E la “trappola” sulla via del rientro a casa, lo scorso 8 aprile, aveva portato in dote anche una polemica transfrontaliera, con il consigliere nazionale della Lega dei Ticinesi Lorenzo Quadri, che aveva caldamente invitato i nostri lavoratori a «rispettare i limiti di velocità, se non vogliono farsi fotografare dal radar».

«Se si sentono perseguitati dalla polizia ticinese, che smettano di fare i frontalieri», la chiosa al vetriolo di Lorenzo Quadri.

I controlli, la prossima settimana - per rimanere alla zona del Mendrisiotto - riguarderanno anche Vacallo, Novazzano e Mendrisio, tre Comuni dove è forte la presenza (e il transito) di frontalieri.

Per quanto riguarda il Luganese, attenzione massima a Castagnola, considerata la “porta d’ingresso” della cittadina del Ceresio provenendo da Gandria.

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