Como: auto nel lago,
Il giovane verso i domiciliari

Tra oggi e domani l’interrogatorio del ragazzo che si trovava alla guida dell’auto finita in acqua. È accusato dell’omicidio “stradale” dell’amica Tatiana Ortelli. La Procura ha chiesto la scarcerazione

Dovrebbero riaprirsi tra oggi e domani le porte del carcere per Nikolai Saldarini, il giovane di operatore sanitario di 24 anni arrestato l’altroieri dopo la morte della sua amica e coetanea Tatiana Ortelli, annegata nelle acque del lago di via per Cernobbio. Ieri mattina, inoltrando richiesta di convalida del fermo, la Procura della Repubblica ha anche optato per una attenuazione della misura di custodia: non più carcere, dove il giovane si trova tuttora detenuto, ma arresti domiciliari nella sua residenza di Moltrasio.

Qualche giorno fa anche a Lecco, nei confronti del conducente ventiduenne di un’auto che aveva travolto e ucciso sulle strisce una ragazza di 19 anni, la Procura aveva optato per la misura meno afflittiva degli arresti domiciliari, benché anche in quel caso si fosse accertato uno stato di ebbrezza con tasso alcolico a 1,47 e benché il conducente fosse anche fuggito, salvo costituirsi successivamente.

Verso l’interrogatorio

Nikolai è il protagonista di una vicenda diversa, anche se non nell’esito: con un tasso alcolemico che i primi test inquadravano in un range tra 1,1 e 2 milligrammi per litro di sangue (l’arresto, in caso di omicidio stradale, è facoltativo sopra la soglia di 1 mg e obbligatorio oltre a quella di 1,5), era stato posto in stato di fermo e trasferito direttamente al Bassone, su disposizione del pm di turno Antonia Pavan. L’interrogatorio davanti al gip potrebbe svolgersi già oggi, al più tardi domattina, visto che il giudice ha a disposizione 48 ore per convalidare. In quella sede Nikolaj potrà raccontare come sono andate le cose, quantomeno dal suo punto di vista, anche se ripercorrere le fasi di una tragedia che gli resterà incollata addosso per sempre non sarà affatto facile.

Intanto la Procura ha anche disposto l’autopsia sulla salma di Tatiana. Il corpo tornerà a disposizione dei familiari soltanto una volta che l’anatompatologo Giovanni Scola - cui è stato conferito l’incarico - avrà completato gli esami del caso.

La ricostruzione

L’incidente, lo ricordiamo, era avvenuto l’altra notte, attorno alle 2.40. I due amici, entrambi moltrasini, avevano da poco ripreso la strada di casa, al termine di una lunga e spensierata serata trascorsa tra Moltrasio e i locali del centro di Como. Nikolai aveva perduto il controllo della sua Fiat Panda in corrispondenza della curva che tira verso destra girando attorno all’hotel Villa Flori. L’auto era finita a sbattere come un proiettile contro la parete della montagna e da lì era rimbalzata di nuovo verso la carreggiata di destra, finendo per abbattere il parapetto - poco più che una ringhiera - e per cadere nel lago. Ma mentre il conducente era riuscito subito a liberarsi prima che l’acqua risucchiasse l’auto, Tatiana era rimasta intrappolata nell’abitacolo. Il corpo era stato recuperato qualche ora più tardi dai sommozzatori dei vigili del fuoco.
S. Fer.

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