Contro la siccità ecco il riciclo dell’usato. «L’acqua della lavatrice per i pavimenti»

Tavernerio Stop agli sprechi, ma non solo regole indicate nell’ordinanza del 17 giugno. Ieri il sindaco ne ha emessa una seconda, ma senza i “consigli” indicati nella precedente

Stop all’uso dell’acqua per fini extradomestici sul territorio a qualsiasi orario.

Arriva la scure del sindaco, Mirko Paulon, che ha firmato due ordinanza al riguardo. La siccità e la pesante ondata di calore, che sta colpendo il Comasco e la Brianza, preoccupano e hanno spinto il primo cittadino a correre ai ripari per evitare che la rete idrica vada in sofferenza.

Le regole

Secondo l’ordinanza del 17 giugno, dal giorno successivo fino al 31 agosto (la più recente, che sostituisce questa, non indica invece una data per la fine) fra le 6 e le 22 (quella di ieri, estende le prescrizioni alle 24 ore), c’è il divieto di prelievo dalla rete idrica di acqua potabile per uso extradomestico e, in particolare, per l’innaffiamento di orti, giardini e per il lavaggio di automezzi.

I prelievi di acqua sono consentiti esclusivamente per normali usi domestici, zootecnici e industriali e comunque per tutte quelle attività regolarmente autorizzate per le quali è necessario l’uso di acqua potabile. Il riempimento delle piscine, sia pubbliche che private, nonché il rinnovo anche parziale dell’acqua è vietato. Il reintegro a livello dell’acqua persa per evaporazione è consentito soltanto tra le 22 e le 6. Chi non rispetta le regole rischia una multa da 50 a 300 euro.

La cosa più curiosa che nei giorni scorsi ha fatto discutere in paese, è però la seconda parte dell’ordinanza del 17 giugno. Una parte che non presente, invece, in quella firmata ieri. Il primo documento, riportava degli inviti alla popolazione per attuare azioni virtuose per la riduzione degli sprechi anche domestici dell’acqua.

I consigli del sindaco

Riprendendo i consigli di Como Acqua, il 17 giugno il sindaco lanciava diversi inviti: applicare un miscelatore di acqua e aria (“frangigetto”) al rubinetto; installare uno scarico wc con cassetta a pulsanti di scarico differenziati o con scarico diretto con manopola di apertura e chiusura (nelle cassette di vecchia concezione è possibile inserire una bottiglia da uno o due litri, eventualmente appesantita con un po’di sabbia, per diminuire il volume complessivo della vaschetta; preferire per l’igiene personale l’uso della doccia, in alternativa al bagno; non fare scorrere in modo continuo l’acqua durante il lavaggio dei denti o la rasatura della barba.

Tante regole, alcune note altre meno, e alcune anche curiose: il sindaco nell’ordinanza invita a innaffiare gli orti o i giardini con l’acqua che avanza dopo la cottura della pasta o del riso o con l’acqua di recupero delle gronde. Infine, un altro invito riguarda l’acqua della lavatrice: si chiede ai cittadini di recuperare l’acqua dell’ultimo risciacquo per lavare i pavimenti. Da Paulon l’invito è alla massima attenzione per non sprecare la risorsa idrica: «Gli accorgimenti suggeriti comportano, oltre a un sensibile e positivo impatto ambientale, anche un non trascurabile risparmio economico per gli utenti – spiega – Un rubinetto lasciato aperto eroga mediamente 13 litri al minuto; il 40% dell’acqua potabile consumata nelle case viene utilizzata per lo scarico dei water e quindi chi sta procedendo a lavori idraulici è invitato a installare i nuovi sistemi di scarico a quantità differenziata che consentono un notevole risparmio. Per una doccia di cinque minuti sono necessari 60 litri di acqua, mentre per un bagno in vasca 120 litri».

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