Dimissionari all’attacco dell’ex sindaco: «Gruppo dimenticato, faceva tutto lui»

Brunate Dopo il passo indietro di Saffioti, gli assessori spiegano i motivi delle tensioni Bianchi: «Procedure rispettate, ma senza un confronto». Iparraguirre: «Dispiaciutissima»

«Siamo arrivate a questa scelta con l’amaro in bocca, non rinfacciamo niente a nessuno, ma così non potevamo continuare, non siamo delle primedonne».

Le due componenti della seconda Giunta Saffioti - la prima cadde nel luglio 2020 - spiegano perché sono arrivate alle dimissioni da assessori e da consigliere, innescando il processo che ha condotto alle dimissioni del sindaco Saverio Saffioti e alla fine dell’amministrazione iniziata a fine maggio 2019.

Anni difficili

«Sono stati due anni difficili – dice Laura Bianchi, architetto, ex vice sindaco e assessore ai lavori pubblici ed edilizia privata dal luglio 2020 - gli abbiamo parlato sempre io e Silvina, non è stato un fulmine a ciel sereno. Siamo dispiaciutissime. Il sindaco non ha un’investitura divina, è una persona di livello, nessuno lo mette in dubbio, ma si è dimenticato del suo gruppo».

Secondo l’ex assessore, tutte le delibere sono state condotte nel modo formalmente corretto, ma è mancato il lavoro di squadra, faceva tutto il sindaco.

«Delibere approvate, ma arrivate già belle che pronte, siamo sempre state leali – spiega Bianchi – la linea di indirizzo viene data dal sindaco, va bene, ma poi è l’assessore competente che con il responsabile di settore prepara la delibera per la discussione in Giunta e le manda una settimana prima della discussione. Questo non accadeva, così come non c’era un processo decisionale fatto in modo congiunto e condiviso. poi i consiglieri di maggioranza non sono mai stati coinvolti».

Esempi ne portano sia Laura Bianchi, sia Silvina Iparraguirre, entrambe riferiscono le stesse tematiche come l’alienazione di un bene di proprietà comunale. «Non decide il sindaco o la Giunta senza consultare e fare un processo di verifica almeno con maggioranza» commenta la ex vice sindaco. Le modalità per portare avanti congiuntamente la progettazione del parcheggio di valle e l’acquisto di macchine di falegnameria per il laboratorio artigianale, altri punti di rottura.

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Pochi confronti

«Nonostante il parere contrario degli assessori e senza un confronto serio con i consiglieri di maggioranza quelle apparecchiature sono state acquistate e posizionate – commenta Laura Bianchi - Le procedure sono sempre state rispettate, certo, ma senza aver avuto un confronto reale. In Giunta si era creata una frattura troppo ampia. Saverio è stato il mio sindaco sino ad una settimana fa».

«È vero che nessuna delibera è stata rimandata, ma più di una Giunta è saltata per mancanza di accordi, obbligando così ad aprire un dialogo – precisa Iparraguirre - sono amareggiata, ma consapevole della mia decisione. Personalmente ho provato più strade per evitare di arrivare a questa situazione. Argomenti controversi sono stati anche il bando borghi storici ed i lavori sulla ristrutturazione della scuola. Ogni volta si provava a rimettere da parte i conflitti e ci si rimetteva al lavoro, ma un buon progetto e le buone intenzioni non bastano».

«Una cosa che mi ha scioccato» dice l’ex sindaco Davide Bodini riguardo le dimissioni da sindaco di Saverio Saffioti, suo vice nel primo mandato, dal 2009 al 2014.

«Questa situazione mi ha fatto perdere un po’ di fiducia, non esiste che si arrivi a questo punto. Fare una lista, avere un programma premiato dai cittadini e poi mollare così è fuori dalla mia concezione – continua Bodini - ci voleva più spirito di sacrificio da parte di tutti. Si poteva dire ho sbagliato, dimmi come possiamo fare per proseguire, ditemi cosa devo modificare e andiamo avanti».

E ha aggiunto. «Qualche responsabilità in questo senso il sindaco ce l’ha certamente, si è sentito politicamente e tecnicamente più avanti degli altri, cosa fondata perché esperienze e competenza ne ha davvero, ma così si è ritrovato solo. Mi dispiace davvero tanto perché Saverio Saffioti lo conosco bene, ha un suo carattere, è competente ed è una brava persona, ma per essere un buon sindaco serve altro: il coinvolgimento, innanzitutto. Lui ha sempre parlato al singolare».

«E dall’altra parte c’era chi non era più disposto a gestire così la cosa» è stato il commento finale.

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