Dopo tre anni apre la casetta dell’acqua

Lipomo Soddisfazione del sindaco per il risultato: «Servizio importante e meno produzione di plastica». Ma la minoranza ricorda il travagliato iter e attacca: «Per i prossimi quattro anni costerà oltre 75mila euro»

La lunga attesa, durata circa 30 mesi, per l’attivazione della casa dell’acqua, si è finalmente conclusa.

La fonte di acqua refrigerata naturale e frizzante posizionata nel piazzale del cimitero, affidata in gestione alla ditta Green Catering, da qualche giorno ha iniziato a funzionare, 24 ore su 24. E per evitare il continuo utilizzo di monetine, l’ufficio di segreteria del Comune sta distribuendo a ogni famiglia una tessera ricaricabile per il prelievo dell’acqua. Chi lo desidera, presentando un documento d’identità, può ritirare gratuitamente la propria tessera allo sportello dell’ufficio segreteria (protocollo). L’ufficio è a disposizione dal lunedì al sabato dalle 10 alle 12.

Traguardo raggiunto

Il percorso per raggiungere l’obiettivo non è stato in discesa. «Queste lungaggini dispiacciono, ed è stato oggettivamente un disagio per i cittadini di cui ci scusiamo – ha detto il sindaco Alessio Cantaluppi - Finalmente siamo giunti a una conclusione: la casetta funziona ed è un servizio importante. Invitiamo la cittadinanza a usufruirne. L’impianto può tornare utile anche ai molti escursionisti che quotidianamente frequentano i sentieri della Valbasca».

Il primo cittadino si è detto soddisfatto della positiva conclusione della vicenda perché «il minore impatto sull’ambiente con la diminuzione di produzione di plastica e di rifiuti è notevole ed è fondamentale. La casetta dell’acqua è un servizio importante che spero possa essere utilizzato».

Un lungo percorso

«Arrivare a questo risultato con la casetta dell’acqua funzionante dopo tre anni dal suo acquisto non è stato facile», ha commentato il consigliere di minoranza (Cambiamento e futuro) Adolfo Izzo. Che racconta: «La volontà di installare una casetta dell’acqua si concretizza circa otto anni fa con una proposta dell’ufficio tecnico in cui si ipotizzava la realizzazione di un manufatto e una gestione del servizio a carico dell’ente. Io, allora assessore di riferimento, rigettavo la proposta e chiedevo di prendere in considerazione la concessione del servizio a una società privata che, a seguito di gara pubblica, si assumesse anche l’onere di fornire e installare un adeguato impianto di erogazione».

Nel frattempo cambia l’amministrazione e nel 2019 ritorna in auge il vecchio progetto. «Quando l’argomento viene trattato in Consiglio - precisa Izzo - faccio rilevare l’importante costo per le casse comunali e i dubbi sul fatto che l’ente possa gestire in house il servizio». Nel 2021 «questa amministrazione decide di fare una gara, che va deserta, per affidare il servizio - prosegue - Allora viene contattata una società», che però al momento della firma «non si presenta».

Infine, «l’amministrazione contatta la Green Catering. E si trova un accordo: il Comune dovrà sborsare altri 9.800 euro all’anno per la gestione dell’impianto. Inoltre l’ente ha dovuto acquistare un software per la gestione degli incassi, per un importo di oltre 1.500 euro». E conclude: «Dall’8 giugno, per i prossimi quattro anni, la casetta dell’acqua costerà alla cittadinanza oltre 75mila euro pari a un milione e mezzo di litri d’acqua».

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