Fino, vinta l’ultima battaglia dei pendolari
Adesso il marciapiede è adatto ai treni

I viaggiatori avevano chiesto di allungare la banchina allo scalo di Val Mulini: «Con totem, altoparlanti, telecamere e pensiline Rfi ha risposto a tutte le nostre richieste»

Lavori in corso alla stazione FS di Valle Mulini (detta di Cucciago) a Fino Mornasco. Si tratta di migliorie che consentiranno di scendere dal treno in tutta sicurezza anche per chi si trova sul vagone più lontano dalla testa del convoglio, senza correre il rischio di dover percorrere diversi metri sulla massicciata.

È una vittoria per chi, negli ultimi anni, ha combattuto a suon di petizioni per far sentire la propria voce e quella di chi quotidianamente sfrutta la stazione.

Raffaele Introzzi, appartenente all’associazione “Amici di Valle Mulini e la sua stazione”, è stato il promotore proprio delle petizioni portate avanti: di tutte le richieste che aveva avanzato alla Rete Ferrovie Italiane, questa era l’ultima.

Negli ultimi anni sono infatti stati eseguiti totem per le partenze e arrivi al binario 2 e la pensilina, altoparlanti nel sottopassaggio e al binario 2, infine impermeabilizzazione del sottopassaggio. La stazione aveva dunque cambiato volto, ma mancava l’ultimo importante passaggio: l’allungamento delle due banchine dagli attuali 100 metri ad almeno 200, così che d’ora in avanti, chi scenderà alla stazione di Valle Mulini dal quinto vagone in poi (sugli otto del convoglio) non rischierà più di trovare sotto i propri piedi la massicciata come accadeva prima.

«È con grande soddisfazione e un pizzico di orgoglio che vedo concluso il lungo cammino intrapreso nel 2013, che ha portato alla “rinascita” della stazione FS di Valle Mulini detta di Cucciago, che era caduta in un pietoso stato di abbandono dopo decenni di oblio» ha commentato Introzzi.

E aggiunge: «Guardare come è adesso non mi fa comunque dimenticare che ancora nel 2010 e oltre, una delle opzioni più gettonate era radere al suolo l’intero edificio, lasciando solo una pensilina per ogni binario. Ora non resta che esprimere la speranza che quanto fatto da RFI, dai Comuni di Fino e Cucciago per la parte di loro competenza e dai volontari, non venga vanificato dalla futura generazione».

Daniela Colombo

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