Giada a 19 anni arriva al Cern: la giovane promessa comasca studia le particelle

Villa Guardia La ricercatrice è stata ammessa al celebre centro di ricerca di Ginevra: «Il segreto? Ho solo risposto ad un annuncio on line»

Fresca di diploma alla Magistri Cumacini vola a Ginevra, e diventa la più giovane ricercatrice del “progetto Alice” del Cern, l’organizzazione europea per la ricerca nucleare, il più grande laboratorio al mondo di fisica delle particelle, posto al confine tra la Francia e la Svizzera.

Giada Erba oggi ha 19 anni, ma già a 18 ha iniziato a lavorare nel famoso centro di ricerca svizzero all’acceleratore di particelle. Superato il periodo di prova di sei mesi è stata confermata nel ruolo di amministratrice del sistema informatico di Alice.

Magistri Cumacini

Alice sta per “a large ion collider experiment, è uno degli esperimento più importanti in corso al Cern. Si tratta, semplificando ma non ancora a sufficienza, di studiare le collisioni tra ioni pesanti ultrarelativistici per comprendere come si comporta la materia nucleare in condizioni estreme per energia e temperatura.

«Attraverso la Magistri mi sono candidata a un annuncio online pubblicato dal Cern - racconta Gaia – cercavano ragazzi diplomati da poco per ricoprire una posizione da system administrator. Un ruolo puramente informatico ed io infatti ho fatto l’indirizzo informatico. Andata a Ginevra, superate le selezioni, dopo un periodo di prova di sei mesi mi hanno confermata. Qui mi trovo bene, l’ambiente è fantastico. È universitario. Stimolante, ma al tempo stesso anche rilassato».

Ad Alice nell’acceleratore di particelle lavorano migliaia di menti geniali tra fisici e ingegneri. Iniziare qui la propria carriera a soli 18 anni significa esprimere un talento raro. Un orgoglio per le studentesse comasche.

«Faccio parte di un team chiamato Epn - racconta ancora la ricercatrice comasca – che si occupa nello specifico della gestione dell’hardware, dei server. Diciamo un insieme di computer che devono processare i tantissimi dati che otteniamo da Alice. Alice è uno dei quattro progetti più grandi a cui lavora il Cern attualmente. I responsabili del centro di ricerca mi hanno detto che sono in assoluto una delle più giovani in forze al progetto Alice. E del resto quando ho iniziato avevo ancora 18 anni».

Al Cern a Ginevra Gaia collabora con colleghi provenienti da oltre trenta nazioni al mondo.

Un consiglio da dare agli altri studenti comaschi ancora sui banchi pronti ad affrontare la maturità? «Buttarsi, tentare – dice Erba – ci sono diversi bandi internazionali che danno spazio ai giovanissimi. Enti come il Cern offrono a tanti ragazzi come me l’opportunità di fare un periodo di prova. Superato il quale si comincia davvero a lavorare nell’acceleratore di particelle. Occorre tenersi informati e, come detto, non avere paura di mettersi in gioco».

Il progetto

Il progetto Alice è composto da 18 rivelatori, ognuno caratterizzato da una propria tecnologia e in grado di rivelare, tracciare e identificare le decine di migliaia di particelle prodotte in ogni collisione. Uno dei primi obiettivi che si è dato Alice in partenza è misurare la “forza forte”, ciò che tiene uniti i nuclei atomici, una delle interazioni fondamentali della natura. Una colla che agisce nell’infinitamente piccolo, tra protoni e neutroni.

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