Il Comune di Campione bussa al ministero, ma per sistemare i conti deve vendere altri “gioielli”

Campione d’Italia Sindaco e prefetto a Roma per il piano di riequilibrio. «Cederemo rapidamente alcuni immobili. Il Casinò? Numeri positivi»

Il Comune di Campione tenta di uscire dalle secche, ma bisogna ancora vendere i gioielli di famiglia.

Il sindaco Roberto Canesi è appena tornato dal ministero dell’Interno accompagnato dal Prefetto di Como Andrea Polichetti.

L’amministrazione campionese deve valutare bene i prossimi passi da fare dopo la bocciatura del piano di riequilibrio finanziario da parte della Corte dei Conti.

«In sostanza dobbiamo riapprovare i bilanci precedenti che avevamo già approvato – spiega Canesi – chiariti i punti dettati dalla Corte dei Conti. Tecnicamente però non usciremo formalmente dal dissesto economico, non subito almeno, perché prima dobbiamo saldare i debiti che ancora rimangono».

«Il dissesto rimane»

«Quindi ci siamo impegnati come già avevamo fatto in passato con l’organo di liquidazione di vendere celermente una parte del patrimonio immobiliare di proprietà del Comune. Anche se possibile tramite trattativa privata».

Si tratta sempre all’incirca degli stessi beni che il Comune ha in mente di vendere sin dai tempi del fallimento del Casinò.

I provvedimenti

Quindi per esempio villa Mimosa, la sede della polizia locale, l’area edificabile di via Arogno, ma anche il comparto del porto. La stima totale più volte conteggiata dal municipio ammonta a circa 21 milioni di euro. Tutti i precedenti tentativi fatti però sono stati vani o non sono stati concretizzati. Salvo qualche eccezione, come una villa ricevuta in eredità in Liguria.

Il Comune di Campione è in dissesto economico dall’estate del 2018, poco prima del crack milionario della casa da gioco. Oggi Casinò e amministrazione comunale corrono su due binari meglio separati rispetto al passato. Ma è pur vero che il Comune è sempre il socio unico della casa da gioco.

«I numeri del Casinò sono positivi – dice Canesi – i termini imposti dal concordato dei giudici sono tutti rispettati. La casa da gioco funziona e sta uscendo dalla crisi. Tutto è migliorabile, ma non possiamo contestare il grande lavoro svolto in questi anni dall’ormai ex amministratore Marco Ambrosini. Ci sono è vero dei margini di miglioramento. Il Casinò a pian terreno doveva ospitare una parte commerciale che è rimasta un sogno nel cassetto, serve portare avanti il progetto e trovare degli interlocutori interessati».

«Ci sono ancora alcune criticità nella gestione dei servizi. Sono stati fatti forse con troppa fretta alcuni contratti. Il Casinò per esempio ha perso la causa con il gestore del ristorante che ora è tornato dentro alla casa da gioco. Però, ribadisco, detto che si può fare tutto meglio oggi la casa da gioco è aperta, funziona e ha i conti in ordine».

Appena accompagnato alla porta Ambrosini, l’assemblea del Casinò ha nominato come nuovo amministratore Stefano Silvestri. Si tratta dell’ex presidente di Federgioco, direttore del Casinò di Saint Vincent fino a dicembre 2022 prima in forze al Casinò di Venezia.

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