L’idea del sindaco per i tifosi ospiti: «Scanner dei biglietti a Lazzago e poi allo stadio con bus navetta»

Il dibattito Proposta di Rapinese per ridurre i rischi delle partite al Sinigaglia: «Dopo i controlli, in centro con il bus. Lo stadio resti dov’è, ma serve ordine»

Controllo obbligatorio dei tifosi ospiti in arrivo con mezzi propri a Lazzago e, da lì, trasferimento al Sinigaglia soltanto con i bus navetta. È la proposta del sindaco Alessandro Rapinese per cercare di limitare i problemi sulla città derivanti dallo stadio in centro. Impianto sportivo che, il sindaco, non ha nessuna intenzione di spostare altrove.

Il progetto

«Ho proposto al Calcio Como e ne ho parlato anche al comitato per l’ordine e la sicurezza - spiega il primo cittadino che aveva lanciato l’idea su Etv- di prevedere un sistema di controllo dei biglietti dei tifosi ospiti che arrivano con mezzi propri a Lazzago. In pratica un “pre tornello”, per il quale è sufficiente uno scanner, ma che sia obbligatorio. In questo modo sarebbero costretti a convogliare su Lazzago e, da lì, dopo la verifica del biglietto, verrebbero portati allo stadio con i bus navetta. Credo sia un progetto che valga la pena approfondire e che potrebbe essere risolutivo. Io voglio che lo stadio rimanga in centro, ma in modo ordinato e sicuro».

Nella giornata di oggi, proprio a causa della partita del Como e all’aspettativa di un alto numero di tifosi della Reggina in arrivo con mezzi propri, questura e prefettura hanno sospeso gli eventi natalizi del capoluogo e di Cernobbio.

Il primo cittadino aggiunge: «Con lo scanner dei biglietti a Lazzago, i tifosi ospiti dovrebbero per forza passere da lì. Personalmente mi sentirei più tranquillo nel sapere che non possono entrare allo stadio se non accompagnati. Tra l’altro si toglierebbe anche il problema dell’arrivo delle auto in centro. Per quanto riguarda le tifoserie organizzate, che arrivano con bus e treni specifici, lì sono già le forze dell’ordine a scortarli». Rapinese auspica poi un inasprimento delle pene per chi si rende responsabile di scontri e tafferugli a ridosso dell’impianto sportivo: «Io vado allo stadio, in curva, in modo normale ma chiederei al legislatore di dare pene esemplari a chi fa casino in prossimità degli stadi per futili motivi come una partita di calcio. Il tifoso è un cittadino prima ancora di essere un sostenitore, e non posso immaginare che chi va allo stadio e fa casino circoli in strada in settimana. Ecco io vorrei che dopo o prima della partita, sia che si tifi Brescia, Varese o Lecco, o qualunque altra squadra, ci si possa muovere serenamente e non ritrovarsi con scontri che penalizzano una città. Propongo un sistema che altrove si fa normalmente: quando sono stato a Barcellona a vedere la semifinale di Champions (Rapinese è un grande tifoso dell’Inter, ndr) è successo esattamente così. Siamo andati tutti insieme in metropolitana allo stadio scortati e senza il minimo disagio».

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Nuovo impianto

Ieri sul tema stadio è intervenuto anche l’ex assessore della giunta Botta Nini Binda: «Sento persone che vorrebbero che si realizzasse un nuovo impianto a Lazzago, ma sarebbe un errore madornale. Quando organizzammo la visita del Papa fu chiaro a tutti che quella posizione era complicata per un evento di un solo giorno, figuriamoci per uno stadio. Vorrebbe dire bloccare tutto il quartiere di Camerlata e gli accessi all’autostrada».

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