Precipita dal terzo piano e finisce infilzato in una ringhiera: «Stava cercando di catturare un topo». L’uomo è in coma

San Fermo È caduto da una altezza di dieci metri forse un malore o la perdita d’equilibrio. Ricoverato in gravissime condizioni

La notizia migliore, in merito a quanto avvenuto nella serata di venerdì a San Fermo della Battaglia, in un condominio di via delle Busacce, è che l’uomo precipitato da dieci metri di altezza è ancora vivo, tenuto in coma farmacologico dai medici dell’ospedale di Varese, ma con buone possibilità di farcela. Sarebbe un vero miracolo, vista sia l’altezza della caduta – dal terzo piano – sia il fatto che il corpo è finito con l’infilzarsi ad una ringhiera appuntita che si trovava al piano terra.

La vittima, Pierluigi Zani, 46 anni, avrebbe subito molte fratture – soprattutto al bacino e alle gambe – ma non avrebbe leso organi interni. Le condizioni rimangono critiche, il codice è rosso ed è tenuto, come detto, in coma farmacologico, ma le speranze di salvargli la vita ci sono. Intanto, i carabinieri della stazione di Rebbio sono al lavoro per cercare di ricostruire la dinamica dell’accaduto e il perché si sia arrivati a questo dramma, udito da molti residenti che hanno distintamente sentito il tonfo della caduta ma non le urla dell’uomo se non dopo l’impatto con la grata. Una dinamica che ha richiesto anche l’intervento dei vigili del fuoco proprio per liberare la vittima dagli spuntoni di ferro.

Pare che il quarantaseienne non fosse in casa sua, ma in quella di un altro condomino che era impegnato al computer, in una conferenza on line. Secondo quanto ricostruito dai militari dell’arma, e testimoniato da una donna che abita nello stesso condominio, l’uomo sarebbe giunto sul balcone – posto al terzo piano – per controllare la presenza di un topo. Non è chiaro cosa abbia fatto a questo punto, se abbia perso l’equilibrio, se abbia accusato un malore oppure altro, in balconi dove comunque l’altezza della protezione è notevole.

I soccorsi

L’esito è stato però drammatico perché il corpo del quarantaseienne di San Fermo è caduto nel vuoto da una altezza non inferiore ai dieci metri. I carabinieri della caserma di Rebbio hanno ascoltato la donna testimone della caduta, che ha anche accusato in malore proprio per la scena straziante che si è trovata di fronte. Era stata lei, alle 18.30 di venerdì, a chiamare i soccorsi. Le sue condizioni sono comunque buone e si sarebbe ripresa subito dopo il mancamento. Ascoltato anche il vicino di casa dell’appartamento da cui sarebbe precipitato l’uomo. L’indagine insomma è aperta con l’attenzione maggiore puntata tuttavia sull’ospedale di Varese dove la vittima della caduta è stata ricoverata. Da lì sono attese le notizie migliori.

© RIPRODUZIONE RISERVATA