Rapinese e il Natale (quasi) al buio, per il sindaco è «Il migliore mai visto a Como»

La polemica Il sindaco torna sulla manifestazione: «Un obbligo evitare lo spreco di energia. Il brand della Città dei Balocchi ha tradito la città. Il calo delle vendite? Colpa della crisi»

«Il miglior Natale che a Como si sia mai visto». Il sindaco Alessandro Rapinese risponde alle critiche in maniera quasi provocatoria e dice di aver ridotto le luci per il risparmio energetico. Ieri mattina, archiviati gli eventi di Natale che tanto hanno fatto discutere la città, il primo cittadino è tornato sul tema con un lungo messaggio su Facebook.

Come Parigi

«Il 18 novembre, ben prima dell’inizio di “Natale a Como”, su RaiNews24 spiegavo la ragione per la quale quest’anno sarebbe stato da irresponsabili illuminare il centro di Como come avveniva in passato. Sempre il 18 novembre, RaiNews24 riportava altresì quello che i nostri cugini di Parigi, durante il periodo natalizio, responsabilmente, avrebbero fatto: limitare il consumo di energia spegnendo le luci natalizie alle ore 20».

Una kermesse meno illuminata è il motivo, secondo Rapinese, delle critiche che si sono sollevate da più parti. «Nonostante questo Natale, luci in piazza Duomo a parte, avesse tutte le attrattive dei Natali precedenti, sono stato molto criticato – così prosegue Rapinese - Sono convinto però di avere preso la giusta decisione e sono anche convinto di avere realizzato, almeno dal punto di vista degli eventi culturali, il miglior Natale che a Como si sia mai visto».

I commercianti

Il calo delle vendite, lamentato da diversi commercianti, per il sindaco sconta «ben altri problemi: inflazione e caro bollette giusto per citarne un paio». Inoltre Rapinese rivendica di aver portato luci a led anche fuori dal centro storico «perché il Natale non esiste solo in piazza Duomo». Il primo cittadino si domanda ancora se la crisi energetica «se l’è inventata» e se gli attacchi sul Natale a Como siano tutti stati in buona fede: «Arrivare ad un utilizzo più oculato dell’energia eliminando dal bando degli eventi natalizi l’obbligo di illuminare a giorno piazza Duomo è stata una decisione così sbagliata e irresponsabile?».

La nuova amministrazione però ha voltato pagina non solo per via del caro energia. L’intenzione più volte ripetuta dal sindaco era «rompere il monopolio della Città dei Balocchi». Bandi diversi per organizzare la festa dovevano promuovere la libera concorrenza. Certo, l’addio con i promotori della storica kermesse è stato litigioso e la manifestazione si è trasferita nella vicina Cernobbio. «Il brand della Città dei Balocchi ha tradito Como – afferma il sindaco Rapinese – mentre noi abbiamo costruito il Natale a Como che ora è nelle mani del Comune e della nostra città. E comunque abbiamo deciso di voltare pagina per diversi motivi. Ad esempio la manifestazione natalizia donerà in beneficenza una cifra importante, che negli anni passati non veniva mai riconosciuta con certezza. Per tornare alla crisi energetica abbiamo chiuso il bilancio con enorme fatica, con grandi somme stanziate per il rialzo delle bollette. Stiamo addirittura pensando di chiudere scuole per razionalizzare spazi e costi».

Un Natale meno brillante, dunque, era una scelta obbligata. Anche se qualcuno ha fatto notare un’apparente contraddizione: ieri, 10 gennaio, le luminarie lungo le strade cittadine erano ancora accese.

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