Una “Golf car” per portare disabili e anziani dal parcheggio fino all’entrata dell’ospedale: l’idea de La Stecca

San Fermo La proposta dell’associazione dopo il caso sollevato da un paziente del Sant’Anna. Troppi i 150 metri che separano il parcheggio dalla hall. Trovato un fornitore per la macchinina

Una golf car per risolvere il problema di quei 150 metri che separano l’uscita del parcheggio multipiano dell’ospedale Sant’Anna all’ingresso dell’ospedale.

Una distanza che per disabili o per chi fa fatica a deambulare è lunghissima e faticosa da percorrere, sia verso l’ospedale, sia poi verso il parcheggio.

Il problema

La questione di quei 150 metri è annosa, tanto che se ne parla da tempo. Infatti, già 10 anni fa, e poi a più riprese negli anni a seguire, l’associazione La Stecca classe 1941, ovvero Tolmino Franzoso e Pia Pullici si erano interessati per risolvere il problema che tocca sì disabili, ma anche anziani, donne in gravidanza e chi quei 300 metri (150 andare e 150 a tornare) li percorre con fatica e lentezza.

La proposta della Stecca vedeva due azioni: una era quella di allestire nel parcheggio, al piano zero, un punto in cui recuperare le sedie a rotelle, un po’ come dei carrelli, utilizzabili con il gettone.

Le sedie a rotelle ci sono, ma sono nella hall dell’ospedale, dove, secondo quanto ha recentemente ribadito la direzione del Sant’Anna «chiunque abbia bisogno può essere accompagnato in auto fino alla hall ed è sempre consentita la sosta per il tempo necessario ad accompagnare il paziente all’interno della struttura. In caso di necessità è possibile anche richiedere l’utilizzo di una carrozzina. La sosta è sempre consentita anche quando il paziente deve essere riaccompagnato a casa dopo una visita o un ricovero. Non può essere autorizzata la fermata per la mancanza di spazi sufficienti per rispondere al bisogno di tutti».

Gli spazi a cui si fa riferimento sono i quattro che ci sono nel piazzale davanti all’ingresso dell’ospedale.

Nei giorni scorsi, il 13 e 14 gennaio da queste colonne abbiamo dato voce alla segnalazione di un disabile, il signor Alberto Agnisetta, che lamentava il fatto di non aver ricevuto dall’ospedale l’autorizzazione a lasciare l’auto in sosta davanti all’ingresso dell’ospedale, pur essendo disabile e impossibilitato a camminare. A fronte delle spiegazioni dell’ospedale il nostro lettore commenta: «Il problema se non lo si prova non lo si può capire, purtroppo non vedo via d’uscita perché non c’è la volontà di risolvere il problema, io so solo che ogni volta è un calvario, basterebbe poco come fanno in altri ospedali che purtroppo frequento».

La soluzione

La soluzione potrebbe essere quella prospettata a suo tempo da La Stecca 1941, ovvero una golf car per trasportare per quei 150 metri chi ha difficoltà a muoversi. «Abbiamo già coperta la cifra che occorre e abbiamo già individuato il fornitore della golf car – dice Pia Pullici – diversi ospedali la usano: Bergamo, Niguarda, Humanitas, la usano anche in Stazione Centrale a Milano e non mi pare ci siano feriti o incidenti. L’associazione Amate metterebbe a disposizione i volontari. Noi siamo pronti, manca solo che l’ospedale faccia scattare il verde».

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