«Una panchina per sempre»: così Guenda ricorda il fidanzato Alberto, morto in un incidente stradale

San Fermo La ragazza ha chiesto e ottenuto dal Comune un aiuto per posarla in memoria del suo fidanzato, venuto a mancare a dicembre

«Volevo regalarti qualcosa che rimanesse per sempre, anche se è soltanto una cosa che serve per noi umani che siamo rimasti su questa terra». Tra le forme dell’amore, quello che Guenda Giulia Fugazza ha per il suo Alberto incanta e commuove. Una panchina, semplicemente una semplice, bella panchina in legno con una targa in ricordo di Alberto Tamagnone, veterinario di 29 anni scomparso a dicembre a causa di un incidente stradale. La donna l’ha acquistata e ha chiesto al Comune di installarla in zona Madunina, in un’area agreste in cui Guenda e Alberto andavano insieme a camminare e in bici, in cui la calma e la semplicità rapiscono il cuore, calmano i marasmi interiori, leniscono il dolore della perdita e danno conforto a quel senso di ingiustizia che divora chi resta senza la persona amata e senza appello di poter cambiare le cose.

Con il cuore

«È una panchina in un luogo dove chiunque può andare ad ammirare il panorama della bellissima natura che la circonda – commenta Guenda, 27 anni, avvocato penalista - oppure a fare una semplice preghiera per lui, tirare un sospiro, ma anche soltanto sorridere perché lui è immenso, come tutto quello che c’è davanti».

Un lavoro fatto con il cuore e con l’aiuto del responsabile dell’ufficio tecnico comunale, Luca Grisoni e dell’amministrazione comunale guidata dal sindaco Pierluigi Mascetti: «Li ringrazio perché sono stati davvero tempestivi nella mia richiesta e hanno preso a cuore il mio desiderio – aggiunge - Alberto avrà un posto dove chiunque, anche con i propri cani, potrà andare a pensarlo, a rivolgergli una parola dolce, un sorriso e qualsiasi cosa per cui so che lui sarebbe davvero felice. Io ci ho messo il cuore, l’impegno di tanti mesi di progettazione, anche perché non sapevo a chi rivolgermi nella confusione e nel dolore più totale, finché alla fine sono riuscita a realizzare una cosa che, sebbene terrena, spero dall’alto lui veda e apprezzi tanto, perché è per lui».

È semplicemente una panchina in campagna, accanto alla piccola edicola mariana, su un percorso che si prende al confine con Parè, zona farmacia, via Brivi a Cavallasca, ma dice a tutti qualcosa di grande: oltre ogni accadimento, anche quello che pare recidere ogni cosa bella, resta un amore fecondo.

«Un pensiero immenso che non potevamo che non accogliere con gioia – commenta il sindaco Mascetti - anzi, siamo noi a ringraziare Guenda per la generosità, la delicatezza e la bellezza con cui ha agito. E’ stato un onore essere d’aiuto in questa storia di reale amore e desiderio di ricordare Alberto. E’ un pensiero bello per tutti coloro che passeranno da lì».

Portategli dei fiori

«Portategli dei fiori, a noi piacciono tanto i girasoli – questo l’appello gioioso e luminoso di Guenda - fate sì che questo sia un luogo di silenzio ed anche di conforto per tutti coloro che hanno qualcosa per cui occorre trovare la forza per andare avanti. Ti amo tantissimo Alberto, io e te saremo per sempre, non su questa terra, un giorno ci incontreremo perché non finisce tutto qua; noi siamo stati separati in tre minuti dopo esserci salutati con i nostri abbracci e i nostri baci, aspettando di vederci a casa, una casa dove costruivamo giorno dopo giorno il nostro futuro». Ma una storia che continua.

© RIPRODUZIONE RISERVATA