Addio ai monopattini in città. La società li ritira: «Servizio sospeso»

Il caso Portati via dal privato i circa cento mezzi elettrici dopo che il Comune si era detto pronto a rimuoverli. «La città non dà permessi, non avevamo alternative»

Soltanto una serie di “P” rosse di parcheggio lampeggianti, ma nessun monopattino disponibile. Appare così la pagina dell’App della società Hopp che aveva disseminato la città di mezzi a due ruote dall’inconfondibile color verde acqua. Non solo. Esce anche una scritta inequivocabile: “Service suspended”, servizio sospeso. Segue il testo: «Caro utilizzatore, a causa del fatto che la città di Como non emette permessi per il servizio che vogliamo fornire, abbiamo sospeso tutte le operazioni nella zona finché non potremo risolvere la questione». E ancora: «Siamo mortificati che si sia arrivati a questo ma non abbiamo visto altre alternative a quella di rimuovere per il momento tutti i monopattini dalle strade. Speriamo di poterti vedere di nuovo presto sugli Hopp scooters». E lasciano anche un indirizzo mail a cui contattarli in caso di richieste. Fatto sta che dopo due settimane sono spariti tutti i monopattini che il Comune, fin da subito, aveva definito «abusivi» e «non autorizzati».

La App, però, era perfettamente funzionante e in molti li hanno utilizzati, comaschi e turisti. L’amministrazione comunale, dagli assessori Michele Cappelletti (Commercio) ed Enrico Colombo (Mobilità) al sindaco Alessandro Rapinese avevano detto a più riprese di non aver intenzione di promuovere il servizio in città e avevano anche aggiunto che tutti i mezzi sarebbero stati rimossi.

Ecco allora che la società islandese, che opera in diversi Stati europei, ha deciso di intervenire autonomamente e di ritirare tutti i monopattini andando quindi a disattivare la App per quanto riguarda la città di Como. Nei giorni scorsi erano operativi poco meno di un centinaio di mezzi elettrici che si vedevano dappertutto: sono arrivati in Napoleona, a Cernobbio, persino a Brunate. «Tutto deve essere disciplinato - aveva chiarito il primo cittadino - perché i monopattini vengono lasciati dappertutto, marciapiedi inclusi, e sono di intralcio a carrozzine e disabili». E l’assessore Colombo aveva spiegato di essere stato da qualcosa come 22 società diverse negli ultimi tre mesi e tutte chiedevano di poter attivare a Como il servizio di noleggio monopattini. La risposta è sempre stata la stessa: no, grazie. Due le ragioni: la prima è che l’amministrazione non ha intenzione, almeno non nel breve periodo, di autorizzare l’utilizzo dei mezzi su larga scala e la seconda è che, in ogni caso, la linea sarebbe quella di procedere con apposito bando pubblico in modo da selezionare l’azienda con la proposta migliore.

Ecco perché era stata annunciata la linea dura: una dozzina di mezzi erano già stati “rimossi” ed era poi stato convocato il titolare che aveva comunque proseguito con l’attività di noleggio su suolo pubblico senza la relativa autorizzazione. Da qui la dichiarazione di guerra di Palazzo Cernezzi, che si stava organizzato per la rimozione complessiva dei monopattini. Evidentemente anche per evitare sanzioni ulteriori e per non vedersi ritirare decine e decine di mezzi, la società ha deciso in autonomia di ritirare tutti i monopattini. Sul sito Como è ancora indicata come le località dove vogliono lanciare il servizio che, come detto, al momento «è sospeso».

© RIPRODUZIONE RISERVATA