Affare di via Paoli, Finanza in Comune

L’inchiesta Le fiamme gialle a Palazzo Cernezzi ieri mattina per la documentazione sulla vendita dell’area Al Vo’. Acquisiti i verbali della giunta per identificare da dov’è partita la “soffiata” sul via libera al progetto supermarket

Sull’affare d’oro del supermercato di via Paoli, la “miracolosa” compravendita dei terreni sui quali oggi sorge l’Aldi, tanto tuonò che, alla fine, piovve. La Guardia di finanza, ieri mattina, si è presentata in Comune a Como con un ordine di esibizione atti firmato dalla Procura per acquisire tutta la documentazione relativa all’autorizzazione all’apertura del punto vendita e alle modifiche della viabilità approvate dall’amministrazione cittadina.

Sotto la lente, in particolare, la giunta del 19 dicembre 2019 e - soprattutto - le tempistiche di approvazione della delibera anche per comprendere come e da chi è partita la “soffiata” giunta all’ex assessore Claudio Ferrari (in carcere con l’accusa di bancarotta fraudolenta e di sottrazione fraudolenta di fondi all’erario) che, grazie a quell’atto, si sarebbe garantito una plusvalenza da oltre un milione di euro.

Il blitz in Comune

I militari del nucleo di polizia economico finanziaria si sono presentati poco dopo l’apertura degli uffici, mostrando l’ordine firmato dal pubblico ministero Antonia Pavan. Da quanto è stato possibile ricostruire i finanzieri sono stati a lungo negli uffici del settore urbanistica ed edilizia privata nonché in quelli dell’architetto Giuseppe Ruffo, dirigente dell’Area Urbanistica del Comune cittadino.

Giunti con un’auto in borghese, hanno lasciato l’amministrazione in tarda mattinata con diversi faldoni, il cui contenuto sarà analizzato nei prossimi giorni. L’intervento delle fiamme gialle sarebbe legato non già al fascicolo che ha portato all’arresto di Ferrari e del suo socio, l’altro ex assessore canturino Giorgio Quintavalle, bensì a un’indagine parallela gemmata da quella principale per via di una serie di coincidenze e circostanze che hanno insospettito gli investigatori.

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La giunta di tre anni fa

Nel frattempo emergono particolari sulla famosa riunione di giunta che ha dato il via libera all’operazione commerciale e, contestualmente, anche alla modifica della viabilità senza la quale l’affare avrebbe rischiato di saltare.

L’approvazione del progetto è stata portata nell’ultima giunta del 2019 non già dall’assessore Vincenzo Bella, responsabile della viabilità e dei lavori pubblici, bensì dall’assessorato all’urbanistica ed edilizia privata guidato, all’epoca, da Marco Butti. In realtà Butti non partecipò quel giorno alla riunione di giunta, perché ammalato, e dunque l’ordine del giorno è stato portato all’attenzione dell’esecutivo da un suo collega.

Resta il fatto che, subito dopo l’approvazione della delibera, da Palazzo Cernezzi è partita una soffiata diretta a Claudio Ferrari, che si trovava nell’ufficio del notaio da un paio di ore in attesa proprio del via libera per poter concludere l’affare che nell’arco di una ventina di minuti lo ha portato ad acquistare i terreni e a rivenderli con un guadagno superiore al milione di euro (soldi che poi, secondo la Procura, sono fuggiti alla volta della Svizzera).

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