Autosilo da 500 posti in tangenziale. Il sindaco: «A realizzarlo sarà Csu»

Ex Stecav Incontro tra il Comune e il presidente della società partecipata per concordare l’iter. Rapinese: «Il modello sarà quello di viale Lecco e sarà completato entro la fine del mandato»

Un autosilo più grande rispetto ai 350 posti inizialmente ipotizzati (si arriverà a circa 500) nell’area dell’ex Stecav in tangenziale e, a realizzarlo, sarà Csu (società interamente di proprietà del Comune di Como). È questo quanto emerso dall’incontro a cui hanno partecipato il sindaco Alessandro Rapinese, il presidente di Csu Edoardo Helzel, oltre ai tecnici di entrambe le strutture.

La riunione esecutiva è servita anche per concordare l’iter che dovrà ora essere seguito con l’obiettivo di arrivare a concludere l’opera entro la fine del mandato di Rapinese, quindi al più tardi entro la primavera del 2027.

Primo passo l’abbattimento

«Il modello che abbiamo in mente - precisa il primo cittadino - è quello dell’autosilo Valduce di viale Lecco. Stiamo parlando di una struttura attorno ai 500 posti che sarà realizzata da Csu. Sono orgoglioso che la nostra società possa portare avanti il progetto. Il presidente ci crede ed ha la ferma volontà di arrivare fino in fondo. La mia fiducia nei confronti di Edoardo (Helzel, nominato alla guida della partecipata dall’ex sindaco Mario Landriscina e riconfermato da Rapinese, ndr) è totale. Stanno interagendo con i settori per tutti gli aspetti tecnici». Sui tempi il sindaco ribadisce quanto aveva già detto in precedenza, quando si parlava di circa 150 posti in meno: «Entro la fine del mandato sarà pronto».

L’intenzione è ora quella di premere sull’acceleratore visto che la parte burocratica tra progetti, aspetti economici e finanziari e gara d’appalto per i lavori ci vorrà almeno un anno. Il primo passo potrebbe essere l’abbattimento dei vecchi shed e questo prescinde dalla fase avanzata della progettazione. La Soprintendenza a fine marzo ha infatti dato il via libera non ritenendo che sussista alcun tipo di vincolo sulla struttura nonostante abbia più di cinquant’anni. In particolare la Soprintendenza ha evidenziato che «l’edificio sarebbe stato edificato negli anni compresi tra il 1934 e il 1947, periodo di massimo sviluppo ed espansione del servizio di trasporto pubblico a Como». E, cosa fondamentale, non vengono ravvisati «elementi di particolare rilievo e interesse, con specifico riferimento agli elementi strutturali e di finitura che risultano essere di produzione seriale e ordinaria».

Nuova viabilità: una rotonda?

Il presidente di Csu Helzel conferma le riunioni e commenta: «Da cittadino comasco è un mio orgoglio poter patrimonializzare la società attraverso un investimento che porterà importanti frutti nel futuro. Abbiamo già fatto i primi incontri e adesso valuteremo gli aspetti urbanistici prima di fare una quantificazione dell’intervento».

Una parte sostanziale sarà infatti costituita dalla viabilità che dovrà essere modificata in tangenziale: sul tavolo c’è anche l’ipotesi di una rotatoria in modo da agevolare gli ingressi e togliere anche i semafori all’incrocio con via Borsieri. L’edificio sarà di 4/5 piani e le uscite saranno probabilmente nella soprastante via Regina.

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