Bertolaso all’ospedale Sant’Anna: «Più fondi contro la fuga di sanitari. A Roma li convinco io»

Sanità L’assessore regionale in visita sul territorio: «Un muro di gomma nei ministeri, ma so come fare». «Attese in Pronto soccorso? Troppi casi non gravi»

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L’assessore regionale al Welfare Guido Bertolaso vuole ottenere dal governo un’indennità di confine per i medici comaschi.

Ieri mattina Bertolaso si è recato per la sua prima visita ufficiale al Sant’Anna, si è intrattenuto con i vertici dell’ospedale e ha poi voluto visitare il reparto più critico, il Pronto soccorso. «A Como ho trovato una situazione molto positiva – ha detto Bertolaso al termine della visita – direi confortante. Il Pronto soccorso è certo il reparto più critico, ma qui dovrebbero arrivare le urgenze, le patologie ad alto rischio, i codici gialli e rossi. Invece, anche a causa delle carenze della rete sanitaria sul territorio, qui arrivano tanti codici verdi e bianchi, più lievi. Persone che non trovano altrimenti risposte e che si preoccupano. Inoltre la pianta organica tra i sanitari è sempre più ridotta. Comunque in Pronto soccorso a tutti viene garantito il triage. Chi è grave passa subito mentre gli altri devono purtroppo aspettare, tempi però fisiologici».

La concorrenza elvetica

Bertolaso non dà colpa a nessuno, ma a suo dire la medicina generale non fa da filtro. «Anche i medici di famiglia sono troppo pochi», dice, e così il Pronto soccorso diventa un imbuto. «Questo reparto è un’eccellenza che forma giovani infermieri – ha detto ancora l’assessore regionale – Risorse specializzate e cresciute dal nostro sistema che poi però preferiscono andare in Svizzera, dove guadagnano 5mila euro al mese invece di 1.500. Una doppia beffa, contro la quale abbiamo poche armi. A meno di requisire loro il passaporto».

«Raddoppiamo gli stipendi? Difficile - ammette Bertolaso - ma qualche incentivo potrebbe trattenerli vicino a casa, al lavoro per la nostra comunità e al servizio della nostra cittadinanza. Purtroppo chi sta dietro le scrivanie dei ministeri a Roma non capisce questi argomenti. C’è un muro di gomma. Ma io i corridoi romani li conosco bene e so districarmi. Quindi sono convinto che porteremo a casa dei risultati». Bertolaso ha comunque rivendicato anche i bonus già riconosciuti l’anno scorso al personale in forze ai Pronto soccorso. Quanto all’indennità di confine siamo ancora nel campo delle ipotesi, non è stata fatta nessuna cifra. Certamente questo contributo non sarà tale da pareggiare le retribuzioni svizzere. La questione comunque è un tema nazionale, delicato perché occorre intervenire sulla contrattazione. Non è una partita che la Regione può giocare da sola.

I progetti per il futuro

Nel frattempo dobbiamo arrenderci ad attendere intere notti in Pronto soccorso senza trovare risposte più adeguate e rapide ai nostri bisogni di cura? «Nessuno di noi vuole negare le difficoltà che spesso incontriamo in Pronto soccorso – così Fabio Banfi, direttore generale dell’Asst Lariana – e del resto durante molti giorni registriamo più di 200 accessi, non è facile. Ciò nonostante abbiamo fatto grandi sforzi per liberare spazi, per esempio con la medicina interna e l’area interventistica. Siamo molto impegnati a trovare soluzioni organizzative per migliorare. All’assessore abbiamo mostrato le nostre progettualità, anche per allargare il reparto con degli interventi in partenza ormai a breve». Il progetto per allargare il Pronto soccorso è atteso da mesi e i cantieri dovrebbero partire a settembre. Sono 365 giorni di lavori per circa due milioni e mezzo di euro. Occorre costruire una nuova camera calda per l’ingresso delle ambulanze, ingrandire gli spazi interni per l’osservazione, ma anche per l’attesa dei pazienti, compresi quelli pediatrici. Inoltre il Sant’Anna aumenterà la dotazione dei letti della Terapia intensiva neonatale, da 15 a 20.

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