I bollettini della Tari dei comaschi in ritardo (di nuovo)

Disservizi Anche quest’anno problemi nella consegna: in tante zone le lettere non sono state ancora recapitate. La prima rata scade però il 30 settembre. L’assessore: «Si può pagare in un’unica soluzione entro il 31 ottobre»

La prima rata della tassa rifiuti scadrà tra pochi giorni, per la precisione il 30 settembre, ma in diverse zone della città non sono ancora stati recapitati i relativi bollettini.

Un disservizio che si era già presentato lo scorso anno, quando i casi erano stati migliaia i comaschi a non aver trovato nessun avviso nella cassetta della posta. Segnalazioni arrivano ad esempio da Monte Olimpino, ma anche da alcune vie di Como centro.

L’assessore ai Servizi finanziari Monica Doria spiega: «Quest’anno noi siamo subentrati in corsa e le lettere sono arrivate all’ufficio spedizioni dopo Ferragosto. Per il futuro sarà nostra premura predisporre gli invii con gli avvisi di pagamento entro la fine del mese di luglio, tenendo conto delle scadenze attuali». Doria aggiunge: «Chi non ricevesse l’avviso in tempo utile, ma questo vale comunque per tutti i contribuenti, ricordo la possibilità di pagare la Tari in un’unica soluzione entro il 31 ottobre. Se poi non dovesse arrivare il bollettino nemmeno nelle prossime settimane, si può sempre chiedere che venga inviato via mail, come abbiamo comunicato anche sul sito dell’amministrazione».

Richieste via mail

Per riceverlo in formato digitale si può scrivere a [email protected] avendo cura di indicare nell’oggetto “mail per invio avvisi Tari”. Qualche giorno di ritardo nel pagamento, ad ogni modo, non comporta alcuna penale. Fondamentale è però ricordarsi di versare il dovuto poiché l’amministrazione Rapinese ha avviato controlli serrati proprio sui mancati pagamenti della tassa rifiuti.

Un anno fa, come detto, si erano verificati ritardi analoghi. L’allora assessore al Bilancio Adriano Caldara aveva spiegato che il Comune, vista la situazione, aveva deciso di contestare i portalettere per i disservizi. In quell’occasione erano stati forniti anche i numeri: «Dei 42mila avvisi circa spediti ai contribuenti ne sono ritornati a Palazzo Cernezzi perché non consegnati circa 1.500, circa il 3,5% dei provvedimenti complessivi».

Come si paga

Il pagamento prevede la prima rata il 30 settembre, la seconda, a saldo, entro il 3o novembre con rata unica entro il 31 ottobre e viene utilizzato, come prevedono le disposizioni nazionali, il sistema PagoPa. A differenza di Mav e F24 (gratuiti) il sistema PagoPa ha un costo più elevato anche rispetto ai bollettini postali tradizionali. Questo significa che se si vuole evitare di pagare due volte per il servizio è consigliabile scegliere l’opzione del versamento unico del 31 ottobre.

Il nuovo modulo, spiegano dal Comune, ha il vantaggio di assicurare la tracciabilità dell’operazione effettuata e il collegamento univoco dell’importo pagato con la propria posizione debitoria, eliminando ogni possibilità di errore e di rendicontazione.

PagoPa può essere utilizzato sia per pagare presso gli sportelli delle banche, delle poste e dei tabaccai presenti sul territorio, sia utilizzando l’App IO oppure il servizio di home banking della propria banca o uno dei principali servizi di pagamento online attivi.

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