Cantieri pubblici fermi o in ritardo: «Colpa del Pnrr»

Il caso Da piazza Roma agli interventi sul verde. L’accusa: «Alcune aziende hanno troppe commesse». Gli edili: «Tante richieste, la manodopera non basta»

Cantieri in ritardo, con il Pnrr le aziende sono sovraccariche di lavoro

I posti auto in piazza Roma, con la contestuale pedonalizzazione di piazza Perretta e la sosta per i bus in viale Innocenzo, erano stati annunciati dal Comune entro la fine dell’anno scorso. Poi a febbraio, quindi a Pasqua e quindi per i primi di maggio.

«Sono lavori che dovevano partire il 21 novembre, la ditta ha disatteso tutti i termini – dice l’assessore alla Mobilità Enrico Colombo – dunque come Comune dobbiamo fare valere le nostre ragioni, gli uffici valuteranno le azioni conseguenti». Tradotto: chiedere una penale alla ditta. L’azienda Selva Mercurio (al lavoro con Bianchi) fa sapere che i ritardi sono dovuti ad iniziali modifiche chieste dalla sovrintendenza e negli ultimi giorni al tempo atmosferico.

«Non sempre è colpa nostra»

«Più in generale i cantieri sono andati per le lunghe non per colpa nostra – spiega il responsabile Stefano Ferrari – le imprese per alcune lavorazione devono fare ricorso a terzi. Ma in questo momento, visti i tanti bandi del Pnrr, non sono tutti in attesa di una chiamata, anzi».

L’Ance, l’associazione dei costruttori, ha già manifestato la difficoltà di rispondere alle tante esigenze del Pnrr. Ci sono molti bandi in corsa, così tanti che non bastano le aziende, la mano d’opera, con un effetto over booking. «Da architetto posso confermare, quello evidenziato da Ance è un tema concreto – commenta ancora Colombo – Ferme restando le scelte operate da assessore, posso dire che in effetti molti cantieri sono in difficoltà. Tanto lavoro, pochi operai».

A tal proposito il Comune sta effettuando un’attenta ricognizione dei cantieri in corso e in programmazione, per capire le effettive ragioni degli eventuali intoppi. Un altro esempio banale sempre in città sono i lavori di riqualificazione dei giardini pubblici, le ruspe sono ferme da giorni in via Crispi e non solo. «La verità penso stia nel mezzo – spiega l’architetto Giuseppe Ruffo, dirigente del Comune di Como – È vero che negli ultimi mesi le scadenze puntuali dettate dal Pnrr stanno generando nel settore molta tensione. Ed è un fatto che a fronte di moltissimi bandi alcuni, ad esempio quello al centro sportivo di via Longoni, sono andati deserti. Però è anche vero che alcune aziende tendono a partecipare a tanti appalti pubblici, prendendo commesse oltre le loro capacità». Quindi rischiano di rallentare alcuni lavori. «Mai come in questo momento storico stiamo operando rescissioni contrattuali - commenta il dirigente della Provincia Bruno Tarantola – tante ditte si aggiudicano i lavori, ma non riescono a portarli avanti. Ci sono ditte provenienti anche da Regioni lontane che partecipano a tutti i bandi più appetibili, pur non avendo le maestranze necessarie a completare i cantieri. I più accampano scuse, contestano i progetti, addossano colpe alla stazione appaltante, fanno causa. Abbiamo appena vinto un ricorso per rifare i serramenti di una scuola di Erba, un intervento delicato perché finanziato dal Pnrr. Le aziende sono stracariche. Sono in servizio a Villa Saporiti dall’88 e non ho mai visto una situazione simile».

«Un momento difficile»

«Il timore che alcuni cantieri possano fermarsi è ragionevole - dice Matteo Accardi, dirigente della Provincia che si occupa del Pnrr - Le aziende hanno esaurito la loro capacità produttiva, manca soprattutto la mano d’opera. Di recente la partecipazione ai bandi è migliorata, ma si fanno avanti più o meno sempre le stesse realtà. È un momento difficile, con moltissimi bandi da aggiudicare in tempi stretti, con i termini che a volte vengono posticipati per venire incontro a enti e ditte».

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