Como ha perso Parolario: «L’importante è che ci sia»

Il festival lascia Como L’assessore alla Cultura: «Era l’unica soluzione». Resta la soddisfazione per la riuscita dell’evento, anche se sarà fuori città

Parolario si fa, questa è la notizia che conta. A pensarlo non sono solo i tanti affezionati della manifestazione culturale, ma anche l’assessore alla Cultura della giunta Rapinese, Enrico Colombo. «Ci dispiace naturalmente che Parolario non avrà più Como come centro - commenta infatti Colombo - ma siamo comunque molto contenti che la manifestazione si faccia. Purtroppo abbiamo fatto di tutto per provare a risolvere la situazione, ma non era legalmente né eticamente possibile». Il riferimento è alla mancata partecipazione di Parolario, o meglio alla tarda partecipazione, realizzata oltre il limite, al bando Multimisura, predisposto dal Comune di Como. Il tentativo di tenere la manifestazione culturale in città non è certo mancato, come dimostra il fatto che Villa Olmo era stata tenuta libera per la concessione a Parolario, ma nulla è stato possibile fare.

Anche nel capoluogo ci saranno eventi

Nonostante questo, diversi luoghi della città ospiteranno alcuni degli incontri e a rappresentare Como saranno anche gli studenti del liceo Volta, che durante il festival - tra il 14 e il 18 settembre - racconteranno il loro progetto di museo e introdurranno gli ospiti presenti. Il programma di Parolario, in questa ventiduesima edizione dedicata a Dino Buzzati, si comporrà di diversi incontri.

Tre saranno dedicati alla montagna raccontata come esperienza e tema narrativo, fortemente presente anche nella vita di Buzzati,provetto scalatore. Sarà presente anche Lorenzo Mattotti, il cui film animato “La famosa invasione degli orsi in Sicilia” ha avuto fama internazionale. Un’altra pellicola avrà un ruolo importante nella cinque giorni di Parolario e non potrà che essere il film tratto da “Il deserto dei Tartari”, romanzo che ha segnato la vita di Buzzati e che per lui era come un’autobiografia. Parteciperanno infatti a ben due incontri gli eredi dell’autore, giallisti e scrittori noir che ambientano le loro storie a Milano. E per non dimenticare proprio niente della vita di Buzzati si parlerà anche del suo legame col giornalismo e in particolare con il Corriere della Sera, tema affidato a Ferruccio de Bortoli.

Montagna, scrittura, giornalismo e musica: uno speciale rapporto di lavoro legava Buzzati a Luciano Chailly. L’esplorazione di questo rapporto sarà l’occasione anche per parlare della frequentazione di Como da parte dell’autore in un incontro tenuto da Cecilia Chailly e Stefano Lamon, con l’intervento di Stefania Panighini, del Conservatorio di Como. Nel corso della manifestazione verrà presentato inoltre il nuovo “Buzzati. Album di una vita tra immagini e parole” a cura di Lorenzo Viganò. Non sarà questa l’unica novità editoriale al centro di Parolario, che farà da sfondo infatti anche alla presentazione della graphic novel tratta da “Il deserto dei Tartari” e la cui pubblicazione è prevista per l’anno prossimo da Sergio Bonelli Editore.

Un altro connubio tutto da esplorare è quello che Dino Buzzati ha instaurato nel corso della sua vita con l’arte, dalle “Storie dipinte” a “Poema a fumetti”, fino alla tecnica delle incisioni.

Per chiudere in bellezza, Parolario avrà come ospite Gioele Dix, attore, scrittore e regista, nonché voce degli audiolibri di Buzzati per Audible. Oltre a raccontare cosa significhi leggere Buzzati ad alta voce, Dix chiuderà il festival con uno spettacolo-reading pensato appositamente per Parolario. Nel corso della cinque giorni a tema letterario non mancheranno i laboratori per bambini e adulti, intitolati per l’occasione “Atelier Buzzati”, a cura di Fata Morgana.

Il programma completo è disponibile sul sito di Parolario, sarà possibile accedere gratuitamente a tutti le iniziative.

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