Coronavirus, quante bufale
La guida con tutte le risposte

Basta allarmismi, il virologo chiarisce ciò che serve sapere per non farsi contagiare dalla psicosi. «Frequentare ristoranti cinesi non fa ammalare»

Ristoranti cinesi da boicottare, fantasiosi blitz per invitare a comprare prodotti italiani e non cinesi, perché considerati potenzialmente contagiosi, complotti degni dei peggiori romanzi di spionaggio. La psicosi da coronavirus è esponenzialmente più contagiosa del virus stesso e la sua versione peggiore sono le fake news e le leggende metropolitane sulla malattia che sta tenendo il mondo - a torto o a ragione - con il fiato sospeso. Per fare ordine su cosa è vero e cosa è falso abbiamo chiesto un aiuto a Fabrizio Pregliasco, virologo, professore del dipartimento di scienze biomediche per la salute dell’Università degli studi di Milano.

1 Cos’è il coronavirus?

È una vecchia conoscenza anche qui in Italia, perché ne abbiamo di nostrani. Si tratta di quelle forme simil influenzali che scambiamo spesso per sintomi a corollario dell’influenza vera e propria.

2 Perché si chiama così?

Il nome gli è stato dato perché nell’immagine al microscopio si presenta con una serie di spuntoni esterni simili a quelli della corona.

3 Come mai questo virus è così aggressivo?

Nella catena genetica abbiamo riscontrato dei pezzi del coronavirus dei pipistrelli e la sua origine lo rende particolarmente aggressivo.

4 Che origine ha?

Non si sa bene. Sappiamo che i primi casi si sono generati nel mercato di animali vivi di Wuhuan, in Cina, ma non si sa se sia stato originato lì o portato da qualcuno che frequentava quel mercato. Il coronavirus infetta molte specie animali e il fatto che si sia diffuso in Cina è legato all’abitudine di commerciare animali selvatici vivi e di consumarli.

5 È vero che se compro merce cinese corro il rischio di venire contagiato?

Assolutamente no. Il virus vive solo qualche istante nell’ambiente e non viene trasmesso né da merce o oggetti né dagli animali vivi.

6 Come avviene il contagio?

Soltanto da uomo a uomo. La trasmissione avviene attraverso il contatto ravvicinato con una persona malata attraverso le goccioline respiratorie. Peraltro va evidenziato come il coronavirus sia meno contagioso dell’influenza.

7 Il virus si trasmette anche attraverso il cibo?

Assolutamente no.

8 È vero che se vado nei ristoranti cinesi mi contagio più facilmente?

Anche in questo caso è assolutamente falso. I ristoranti cinesi hanno registrato un calo del tutto ingiustificato di clienti in questi giorni.

9 È meglio non frequentare gli aeroporti?

Diciamo che se non abbiamo in programma un viaggio a Wuhuan, che effettivamente sarebbe meglio evitare ora, non vedo proprio la necessità di posporre dei viaggi.

10 Se giro per strada senza mascherina sono a rischio?

Precisiamo: in Italia non esiste alcun allarme e le mascherine non servono per nulla. E comunque in oriente, dove spesso si vedono persone girare con le mascherine, di solito queste vengono indossate dalle persone malate per evitare di contagiare quelle sane.

11 Ma serve comprare le mascherine?

Soltanto ai professionisti del settore sanitario.

12 Lavarsi le mani è utile?

È il solo comportamento utile. Direi fondamentale. Ad oggi in Italia non c’è alcun allarme coronavirus, ma lavarsi le mani aiuta a prevenire anche la semplice influenza.

13 Chi ha fatto il vaccino antinfluenzale è più protetto?

No, diciamo che semplifica la diagnosi nel caso in cui una persona vaccinata denunci sintomi influenzali.

14 Quali sono i sintomi?

Come quelli dell’influenza con però una difficoltà respiratoria più acuta, in quanto si presenta anche una polmonite virale.

15 Qual è il tasso di mortalità?

Si parla del 2,5%, ma il tasso potrebbe essere sovrastimato. Nel senso che il numero di morti è certo, ma quello dei malati lo è molto meno, perché non necessariamente tutti i casi potrebbero essere stati censiti.

16 Secondo alcuni si sta nascondendo la verità sui numeri reali. È così?

Per niente, tutti i casi noti vengono aggiornati e comunicati.

17 Esiste un trattamento?

No, si prova con gli antivirali comuni, ma abbiamo pochi casi per comprendere esattamente cosa funziona.

18 Il coronavirus è un’arma biologica, come pensa qualcuno?

A Wuhan c’è un laboratorio, e questo ha scatenato in complottisti. Ma direi che mi sembra un’idea fantasiosa.

19 Quanto ci vorrà per un vaccino?

A parte che è curioso che, dopo la stagione novax, ora chiedano tutti del vaccino per il coronavirus, i tempi sono lunghi: parliamo di 6 o 8 mesi. Perché un conto è trovarlo il vaccino, l’altro sperimentarlo e accertarsi che non abbia controindicazioni.

20 Chi rischia di più?

Tutti siamo suscettibili. Sul fronte delle complicanze come per l’influenza rischiano maggiormente gli anziani e gli uomini con patologie serie pregresse.

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