Costringe due giovanissime a prostituirsi a suon di botte e violenze: condannato a sei anni di carcere

Il processo Violenza sessuale, maltrattamenti e sfruttamento della prostituzione: la condanna in udienza preliminare (con lo sconto di un terzo della pena)

Botte, violenze sessuali, minacce. Condannato a sei anni di carcere l’uomo arrestato nei mesi scorsi dai carabinieri di Como per aver sfruttato la compagna ma anche ad un’altra ragazza, costringendo loro a consegnagli dai 3mila ai 9mila euro al mese per non subire conseguenze. Soldi che le vittime dovevano “girare” al protettore dall’attività di prostituzione che svolgevano a cavallo del confine di stato tra Como e Chiasso, e più in generale tra la provincia lariana e il Canton Ticino.

Al termine di una lunga udienza il giudice Walter Lietti ha condannato a sei anni di reclusione - con rito abbreviato e sconto di pena - Vasile Dumitru Carausan, 44 anni della Romania, chiamato dal pm Alessandra Bellù a rispondere di una lunga serie di accuse a partire dallo sfruttamento della prostituzione di due ragazze connazionali di 24 e 26 anni, ma anche di maltrattamenti in famiglia e di violenza sessuale nella casa del rumeno che si trova nel Comasco.

Nessuna delle due presunte vittime si è costituita parte civile. Anche la pubblica accusa aveva chiesto la stessa pena, sei anni. La difesa invece aveva a lungo battagliato sostenendo che non ci fossero gli estremi per la condanna, ed ha di conseguenza accolto la decisione del giudice con poco favore: «Siamo stupiti dalla pesantezza della sentenza visto che secondo noi le prove avevano delle lacune – hanno detto gli avvocati Daniela Vigliotti e Vincenzo Sapone – tenuto anche conto che il pm aveva esordito con le proprie conclusioni dicendo che le dichiarazioni dei testimoni erano talmente favorevoli all’imputato da non potersi ritenere attendibili proprio per questo motivo. Attendiamo le motivazioni e poi sicuramente ricorreremo in appello». L’inchiesta finita in aula era la stessa che aveva portato a emettere tre ordinanze di custodia cautelare, al termine di una attività congiunta che aveva visto lavorare – da una parte all’altra della dogana – il Nucleo investigativo dei carabinieri di Como e i colleghi della polizia cantonale. Una indagine che era partita proprio da una comunicazione di reato che era arrivata in Italia dalla Svizzera. Iscritti sul registro degli indagati altri due soggetti (una coppia composta da un uomo italiano e da una donna rumena) che erano stati fermati in Canton Ticino con della sostanza stupefacente.

La donna è stata espulsa e si trova in Romania, l’italiano è invece stato di recente riconsegnato alle nostre forze di polizia dopo aver rimediato in Svizzera una pena di tre anni per gli stupefacenti.

L’uomo avrebbe chiesto alla compagna ma anche ad un’altra ragazza che sfruttava, soldi che dovevano essere consegnati per non subire pestaggi. Attività di prostituzione che sarebbe stata svolta tra la provincia lariana e il Canton Ticino.

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