Covid, casi raddoppiati nell’ultima settimana. Ora è corsa al vaccino

Pandemia Anche nel Comasco un’impennata di casi. In forte aumento i ricoveri: al Sant’Anna 35 persone. Sui mezzi pubblici molti passeggeri senza mascherina

Covid, più 100% e si rivedono i cittadini in cerca del vaccino. L’incidenza dei nuovi casi ogni 10mila abitanti rispetto alla settimana precedente nella nostra provincia è cresciuta del 100,8%, come certificato dal report della Fondazione Gimbe. Non siamo tra le province più rosse d’Italia e della Lombardia, ma la curva ha subito un’impennata ormai conclamata. Quasi un caso su dieci casi è una reinfezione. Le sotto varianti di Omicron nonostante il caldo stanno spingendo la nuova ondata estiva.

Continuano ad aumentare i ricoveri, negli ultimi 15 giorni cresciuti del 70% in Lombardia, siamo a oltre 1.200 pazienti. Nel principale ospedale di Como sono in cura 35 persone. Il Sant’Anna è in grado di gestire la situazione, ma con gli accessi in Pronto soccorso significa comunque trattare una cinquantina di casi al giorno. «Anche se siamo ancora molto lontani – spiega Nino Cartabellotta, presidente di Gimbe – da situazioni di grave sovraccarico ospedaliero, esistono reali motivi di preoccupazione. Innanzitutto, l’occupazione dei posti letto è destinata ad aumentare nelle prossime settimane, in un periodo in cui tra ferie estive e assenze per isolamento il personale sanitario è numericamente ridotto, con conseguente peggioramento della qualità dell’assistenza e aumento dello stress su chi è in servizio. In secondo luogo, la maggior parte dei ricoveri in area medica riguarda pazienti anziani con patologie multiple, nelle quali il Covid peggiora un equilibrio di salute già instabile. Infine, il progressivo sovraccarico ospedaliero porta a rimandare prestazioni chirurgiche e visite specialistiche non urgenti, alimentando le liste di attesa».

Crescono i decessi su base nazionale, ma non a livello locale. Molte autorità sanitarie consigliano di usare prudenza, ma le norme anti contagio sono di recente state quasi tutte cancellate. E basta girare per Como città, per esempio sui mezzi pubblici, per accorgersi che la grande maggioranza dei turisti, stranieri in particolare, non usa più le mascherine.

Nel frattempo nell’ultima settimana in via Napoleona al centro vaccinale si sono riviste le code. Con una quarantina di persone che si presentano ogni giorno senza la prenotazione per fare terze e quarte dosi. Non sono tanti rispetto al vivo della campagna vaccinale, ma sono molti di più rispetto agli ultimi mesi con le vaccinazioni completamente ferme.

La campagna

Mercoledì a Como sono stati somministrati 318 vaccini. Occorre dire che in tutta la città i vaccini li fa solo l’Asst Lariana all’ex Sant’Anna. Nessuna farmacia è al momento attiva. Gli hub di Villa Erba e di Lariofiere hanno chiuso da mesi, rimane il tendone di Lurate Caccivio. Resta un 10% circa di popolazione comasca vaccinabile senza alcuna dose, un 15% senza la terza dose, con una copertura della quarta dose pari a circa il 30% tra gli immuno compromessi e il 24% tra over 80, pazienti fragili e ospiti delle Rsa.

Ieri intanto a Como sono stati registrati altri 673 contagi, con il tasso di positività al 25,7% in Lombardia. Elevati i numeri di tutte le province, da Milano (+4.610) a Brescia (+1.634), da Monza (+1.192) a Varese (+1.166). I ricoveri ieri sono saliti di 44 unità, leggero calo invece nelle terapie intensive con 17 decessi comunicati sempre a livello regionale, di cui uno in provincia di Como. S. Bac.

© RIPRODUZIONE RISERVATA