Don Bruno Maggioni
Una vita per la Parola di Dio
«Conoscerla e farla conoscere»

Uomo di profonda cultura teologica appassionata di umanità e articoli di giornale

«Il silenzio di Dio non è assenza o impotenza. È un diverso parlare»: una frase che don Bruno Maggioni aveva scritto anni prima e che quel giorno aveva ripetuto, per aprire uno squarcio di speranza in un cuore trapassato da una spada, ustionato dal dolore.

Ma Don Bruno trovava sempre le parole uguali da sempre. Anzi, trovava la Parola, l’unica alla quale ha dedicato una vita intera, di studio, di pensiero e di apostolato. La Parola di Dio e di Cristo: l’aveva appresa in seminario a Como, nei lontani anni ’50; l’aveva approfondita all’Università Gregoriana e al Pontificio Istituto Biblico di Roma, l’aveva fatta sua e la trasmetteva da teologo, docente nel nostro seminario diocesano, nella Facoltà Teologica interregionale di Milano e all’Università Cattolica, l’istituzione che, per anni, gli ha affidato la direzione della Rivista del Clero Italiano.

Gli insegnamenti

«I preti devono conoscere la Parola per farla conoscere», diceva lui, teologo supremo dalla parola, affascinante perchè monsignor Maggioni era affascinato dalla Parola.

Ieri, nel tardo pomeriggio, alla fine di una lunga malattia e di 88 anni su questa terra, è tornato al Principio di tutte le cose e di tutte le creature. «In principio era il Verbo e il Verbo era Dio e il Verbo era presso Dio: che cosa significa?»: fu la prima domanda rivolta ad una studentessa all’esame universitario del corso di introduzione alla teologia che Don Bruno teneva. Era ed è il prologo del Vangelo di Giovanni. La studentessa annaspò e fu sconfitta dall’unico 26 che abbassò la media, ma capì, una volta per tutte, che bisogna sempre tornare al Principio, al Verbo che si fece carne per morire in croce. Sconfitto. E poi risorto.

Tanti scritti importanti

«La Croce è il luogo più denso, del tutto inaspettato, della lieta notizia», ha insegnato Don Bruno. E perché: «La Croce è il luogo in cui il perdono di Dio si è mostrato più forte della nostra malvagità», disse. E poi? «Con la sua passione e la sua Croce, Gesù si è posto là dove Dio e l’uomo sembrano contraddirsi: la verità rifiutata, l’amore sconfitto, la libertà tradita, Dio assente ed ha trasformato la contraddizione in possibilità di riscatto»: è la riflessione di Don Bruno. Ha proclamato che Dio c’è e che Cristo è suo Figlio e il Vangelo è legato alla vita umana e quotidiana. A 37 anni, Bruno Maggioni scrisse “Il Cristianesimo quotidiano”, calato in tempi di crisi e di cambiamento della Chiesa e della società. Tempi di post Concilio, di secolarizzazione e di perdita di tanti riferimenti che sembravano eterni. «Ma di eternità ce n’è una sola», per Don Bruno, missionario della Parola, la Parola che salva e che consola, la Parola sui segni dei tempi e sulle creature che vivono il tempo che è loro dato. Rimangono tanti libri, tanti scritti, tanti testi di profonda cultura teologica appassionata di umanità e articoli da giornale che porta notizie, come la sua rubrica domenicale su La Provincia.

E qual è la notizia, per Don Bruno, ora accanto al Dio della sua giovinezza e dei suoi anni intensi?

«Dio parla», ha già risposto.n 
Maria Castelli

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