Evasori Tari, il Comune invia 300 avvisi. Il sindaco: «Così recuperiamo un milione di euro»

Tassa rifiuti Rapinese in un video: «Cifra raggiunta in pochi giorni, grazie ai dipendenti». Tra il 20 e il 27 ottobre accertati 936mila euro, 24mila euro ad agosto e 65mila a settembre

Hanno superato quota un milione di euro gli avvisi di accertamento per il mancato pagamento della Tari inviati dal Comune di Como. Lo ha annunciato ieri il sindaco Alessandro Rapinese su Facebook con un video in cui ringrazia i dipendenti comunali e in particolari quelli in servizio al settore Tributi «perché si stanno concentrando per dare un segnale forte alla città». Nel dettaglio, nel mese di agosto sono stati notificati quattro avvisi corrispondenti a circa 24mila euro, a settembre cinque avvisi per circa 65mila. Vale la pena precisare che in diversi casi si tratta di attività commerciali e, soprattutto, di locali che hanno ovviamente importi della tassa rifiuti di gran lunga superiori a quelli delle famiglie e questo spiega la poca corrispondenza tra il numero di avvisi e le entità degli importi.

L’impennata si registra a ottobre. Nel dettaglio in sei giorni sono stati inviati circa 300 avvisi ad altrettanti comaschi con la richiesta di saldare mancati pagamenti della tassa pari a 936mila euro. Nei giorni scorsi avevamo dato conto dei numeri registrati dal settore Tributi di Palazzo Cernezzi dal 20 al 25 ottobre: giovedì 20 ottobre erano stati accertati 41mila euro non pagati (corrispondenti a 7 avvisi) venerdì 21 187mila euro (37 avvisi), lunedì 24 235mila euro (72 avvisi) e martedì 25 145mila. In realtà l’ultimo dato è stato poi aggiornato salendo di qualche migliaio di euro e arrivando a 153mila. La cifra corrisponde, in base ai dati richiesti al Comune, a 57 lettere inviate.

«I numeri dell’evasione che stiamo accertando sono impressionanti»

Mercoledì 26 i dipendenti del settore hanno predisposto la documentazione corrispondenti a 85 avvisi a 203mila euro. Le tabelle sono aggiornate a giovedì 27 con 39 avvisi pari a 115mila euro. Questo significa un totale di 936mila euro circa, che sale a un milione e 23mila euro se si tiene conto di quanto fatto ad agosto e settembre. Sono quindi 306 i comaschi che hanno ricevuto o riceveranno nei prossimi giorni la busta di Palazzo Cernezzi con la quale viene chiesto di mettersi in regola con quanto dovuto per il pagamento della Tari. L’invio delle lettere non significa l’automatica riscossione delle somme, ma l’avvio del procedimento (evitando quindi la prescrizione). «I numeri che stiamo accertando sono impressionanti - commenta il sindaco, che dal 20 ottobre ha trasferito la sua scrivania nel settore Tributi - e garantisco che il bello deve ancora venire. La mia volontà è chiara: Como al termine del mandato Rapinese dovrà essere il trionfo dell’efficienza. Anche nella riscossione dei tributi».

«Il fine ultimo non è solo restituire una città più bella ma anche trasformare una comunità in cui i “furbetti” spadroneggiavano»

E prosegue dicendo: «Il fine ultimo non è solo restituire una città più bella ma anche trasformare una comunità in cui i “furbetti” spadroneggiavano, creando un senso di ingiustizia, in una comunità forte e coesa basata sulla totale collaborazione tra cittadini. Una comunità di 84mila persone responsabili può fare cose enormi». Dal primo cittadino arriva soprattutto «un ringraziamento particolare ai dipendenti comunali che tra migliaia di difficoltà stanno rendendo tutto questo possibile». Tra l’altro sul tema lotta all’evasione è stato formalizzato anche un accordo con l’università dell’Insubria per l’impiego di studenti all’ultimo anno nelle verifiche sui tributi locali negli ultimi dieci anni, dal 2002 al 2022.

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