Focolai, ecco i Comuni più a rischio
Cluster in famiglie, scuole e strutture

Esplosione di casi in città. Sono una ventina i paesi dove si è assistito a un aumento significativo di contagi

Sono tredici i comuni comaschi nei quali, secondo Ats Insubria, negli ultimi giorni si sono registrati focolai di Covid. Un dato a cui vanno aggiunti due cluster al Valduce di Como e in una Rsa di Bregnano e che coinvolgono soltanto centri meno abitati, quasi che risulta più difficile tracciare possibili focolai nelle città. Eppure Como da sola ha registrato, nell’ultima settimana, una vera e propria impennata di casi: quasi un caso su cinque complessivamente catalogato nella casella Covid dall’inizio della pandemia, risale proprio agli ultimi giorni.

Il monitoraggio

Il dato emerge dal report quotidiano sull’andamento del virus inviato a Regione Lombardia (report che sarebbe utile diventasse pubblico, così che ognuno fosse informato in tempo reale della situazione nel proprio paese). Stando a quanto elaborato dall’Ats Insubria e dall’Ats della Montagna, in provincia di Como i focolai registrati negli ultimi giorni coinvolgono 13 comuni. E, nello specifico: Argegno, Barni, Bregnano, Cremia, Dongo, Gera Lario, Grandate, Laino, Magreglio, Montemezzo, Rezzago, Sala Comacina e Torno.

Parliamo, nella maggior parte di casi, di numeri piccoli. Tanto per fare qualche esempio: a Magreglio nell’ultima settimana sono due i contagi registrati, tre a Barni. Ma si tratta di casi collegati tra loro e, per questo, catalogati come focolai in corso da tenere monitorati. Sei i casi complessivi segnalati a Torno, a Rezzago soltanto uno (quindi non si può chiamare cluster) ma comunque connesso con un processo epidemico che le autorità sanitarie hanno deciso di tenere monitorato. Casi limitati anche per quanto riguarda i paesi del lago, che insistono sotto l’Ats Montagna, ma comunque collegati tra loro perché considerati o focolai scoppiati all’interno di un nucleo famigliare oppure all’interno di una scuola.

Impennata di casi

Diverso il discorso per quanto riguarda le grandi città, dove l’esistenza di possibili focolai famigliari non è affatto da escludere, ma nella quale i grandi numeri sembrano rendere più complicata l’individuazione di possibili cluster.

Di certo Ats pone l’accento sui contagi registrati tra il personale sanitario del Valduce, indicandolo come un focolaio in ambito ospedaliero, e per quanto riguarda le Rsa segnala anche la presenza di un possibile focolaio all’interno della casa di riposo Casa del sole di Bregnano.

Tornando ai centri maggiori, da registrare la forte impennata di casi nella città di Como:tra il 16 e il 22 ottobre (data del report) in città si sono avuti ben 121 casi ovvero in appena una settimana nel capoluogo si è avuto il 15% dei contagi complessivi da inizio epidemia.

In totale sono 21 i comuni con oltre dieci casi in sette giorni e nove con più di venti contagi. Oltre a Como: Cantù (61 casi), Mariano Comense (51), Erba (23), Rovellasca (22), Bregnano, Mozzate e Olgiate Comasco (21) e Rovello Porro, con 20 nuovi contagi in una settimana.

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