Gli hacker rubano i nostri dati all’Ats

Attacco informatico La minaccia dei pirati del web: pagateci o mettiamo in vendita i file rubati dai server

L’Ats Insubria sotto l’attacco degli hacker BlackBite, che hanno chiesto un riscatto da pagare entro il 2 giugno pena rendere pubblici tutti i dati dell’ente. Come prova i pirati informatici hanno già messo online i primi 450 megabite, con documenti d’identità, dati sui disabili, consuntivi, relazioni sull’antimafia e contratti.

Secondo il gruppo di informatici “redhotcyber.com”, già la scorsa settimana sul dark web (una porzione di internet non indicizzata e che perciò consente l’anonimato) è comparso un trasferimento non autorizzato di informazioni riservate. Blackbyte, un gruppo di criminali informatici molto noto, avrebbe in sostanza cifrato i dati di Ats chiedendo un riscatto utile alla restituzione dei contenuti sottratti. Il meccanismo automatico avviene attraverso un virus, ransomware, con le istruzioni per pagare e riavere il maltolto.

«Scorrendo la pagina si possono scaricare 450 megabite, un saggio dei dati prelevati all’Ats Insubria – spiega Massimiliano Brolli , esperto di sicurezza informatica – da una prima analisi abbiamo trovato documenti d’identità, dati sui disabili cronici, budget dell’agenzia, varie relazioni e delibere. Nell’avviso si danno venti giorni di tempo per pagare, poi tutti i dati dell’Ats verranno pubblicati. Il termine dovrebbe essere il 2 giugno». La mole di informazioni rubate all’Ats è considerevole e sono compresi i dati sensibli de cittadini. Nel comunicato di mercoledì Ats Insubria sostiene di aver «provveduto a denunciare l’accaduto all’autorità giudiziaria».

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