Gli insulti omofobi al cameriere con la scusa di chiedere una sigaretta. Ma l’uomo si difende: «Non è vero, io sono stato preso a pugni»

L’inchiesta Il giovane accusato di aver perseguitato un ragazzo omosessuale nega davanti al giudice

Gli insulti omofobi al cameriere con la scusa di chiedere una sigaretta. Ma l’uomo si difende: «Non è vero, io sono stato preso a pugni»
Tribunale di Como
(Foto di archivio)

«Non è vero che me la prendevo con lui da mesi, altrimenti perché sarei andato a chiedergli una sigaretta?». Ha risposto alle domande del giudice, difendendosi, il diciannovenne colpito nei giorni scorsi dalla misura cautelare del divieto di avvicinamento e di comunicazione con la parte offesa, un cameriere omosessuale. Una indagine nata dalla denuncia per una serie di presunti insulti omofobi, deridendo l’orientamento sessuale della vittima – un ragazzo di 23 anni – che secondo l’ipotesi accusatoria proseguivano da almeno un anno.

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