I dipendenti potranno portare cani e gatti in Comune. Il sindaco: «Aumenta la produttività»

Palazzo Cernezzi Progetto sperimentale deciso dalla giunta: «Pensiamo possa essere un incentivo»

Dipendenti e funzionari del Comune potranno portare dentro a Palazzo Cernezzi i loro cani e gatti. Secondo il sindaco Alessandro Rapinese in questo modo «aumenta la produttività». La giunta mercoledì ha approvato una misura curiosa, d’ora in poi i lavoratori in forze in Comune hanno la possibilità di portare in ufficio anche i loro animali d’affezione. Il progetto sperimentale ha una validità di sei mesi.

«Sì, è un progetto sperimentale – commenta il sindaco Rapinese insieme al presidente del consiglio comunale Fulvio Anzaldo – da valutare alla fine. Nella misura sono compresi tutti gli animali d’affezione più comuni. Pensiamo possa essere un piccolo incentivo per i dipendenti amanti degli animali. Secondo diversi studi così aumenta il loro impegno e la loro produttività».

«Questa amministrazione intende promuovere azioni volte a incrementare il benessere fisico, psicologico e sociale de proprio personale – si legge nella premessa della delibera – con la volontà di favorire la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro». Sperando che tra l’ufficio commercio e l’ufficio tributi non si senta troppo spesso abbaiare.

La nuova possibilità non è comunque aperta a tutti. La sperimentazione infatti vale solo negli uffici non aperti al pubblico. Quindi non nei classici sportelli che ricevono i cittadini. «Il Comune consente ai dipendenti di tenere il proprio animale d’affezione durante l’orario di lavoro – recita sempre la delibera – a turnazione, qualora al direttore del settore venga presentata più di una richiesta. Nel caso sarà necessario disporre un calendario. Comunque non potrà mai essere autorizzata la presenza di più animali». Dove necessario come ovvio bisognerà usare guinzaglio e museruola. Valgono anche per i dipendenti di Palazzo Cernezzi le norme comprese nel regolamento di polizia urbana, quindi per esempio l’obbligo di portare sempre con sé delle bottigliette d’acqua per diluire le deiezioni dei cani. Servono ancora una adeguata pulizia, i documenti del veterinario.

«Il dipendente dovrà usare le pause lavorative per effettuare le passeggiate con il proprio animale, il tempo dedicato all’accudimento non è tempo di lavoro e dovrà essere recuperato»

«Il dipendente dovrà usare le pause lavorative per effettuare le passeggiate con il proprio animale, il tempo dedicato all’accudimento non è tempo di lavoro e dovrà essere recuperato». Cani, gatti, canarini, pesci rossi, niente coccodrilli come ovvio, serve con i responsabili valutare la tipologia dell’animale. Il dipendente è l’unico responsabile delle azioni del proprio amico, per evitare guai, danni e pericoli occorre quindi una polizza assicurativa. E fuori dall’ufficio bisogna esporre un cartello per avvertire della presenza di un animale. Serve anche una auto dichiarazione per escludere parassiti e la possibilità di trasmettere malattie infettive. In caso di problemi il dirigente del settore potrà sempre revocare il permesso. Fatto il regolamento però all’interno di Palazzo Cernezzi potrebbe anche esserci chi non gradisce troppo la presenza degli animali d’affezione. «Serve verificare a tal punto se non ci siano ulteriori motivi ostativi – si legge sempre agli atti – per esempio colleghi che soffrano di allergie al pelo di cane, oppure persone a cui possa comunque recare fastidio e disagio la presenza di un animale all’interno dell’ufficio». Cani e gatti avvisati.

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