I prezzi di benzina e gasolio a Como sono tra i più alti d’Italia

La classifica Il Lario al terzo posto per il costo del diesel. Quarta posizione, invece, per la verde. Il record a Bolzano

La sensazione, molti comaschi ce l’avevano già da tempo, ma adesso viene anche certificato che fare rifornimento sul Lario di benzina o gasolio significa spendere di più rispetto al resto d’Italia.

Di solito salire sul podio è un traguardo ambito, ma in questo caso i lariani ne avrebbero fatto volentieri a meno. La provincia di Como si classifica infatti addirittura medaglia di bronzo per il gasolio tra tutte le province italiane e al quarto posto per la benzina. In entrambi i casi il primato a livello lombardo è assicurato.

Staffetta Quotidiana (quotidiano delle fonti di energia) ogni giorno elabora i dati dell’Osservatorio prezzi carburanti del ministero dello Sviluppo economico, a cui i distributori sono obbligati a comunicare le variazioni di costo.

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E il risultato relativo alla giornata di ieri colloca, per quanto riguarda la “verde”, al primo posto la provincia di Bolzano con un prezzo medio di 1,883 euro al litro ricavato su 133 impianti (minimo 1,801 e massimo 1,998), seguita da Nuoro con 1,874 di media, Ogliastra con 1,856 e Crotone con 1,855. Como è a pari merito, nella poco invidiabile quarta posizione. Il dato medio di 1,855 al litro è ricavato in base alla media dei 104 impianti presenti in tutta la provincia che vanno da un massimo di 2,279 euro al litro al minimo di 1,749.

In pratica sul Lario, tra un distributore e l’altro, si possono anche pagare 53 centesimi in più o in meno per un litro di benzina al self service.

Per trovare un’altra provincia lombarda bisogna scorrere la classifica e arrivare alla posizione numero 13 occupata da Mantova (media a 1,845 euro al litro). Sondrio è diciassettesima ( 1,842) e Lecco diciannovesima (1,841 euro). Milano è alla posizione numero 24 (1,837) mentre Varese alla numero 28 (1,834).

La provincia di Ancona occupa l’ultimo posto, che significa spendere meno. In questo caso non è un demerito poiché il costo medio di un litro di benzina è pari 1,761 euro (su 194 impianti) con un minimo di 1,173 e un massimo di 2,109. Guardando le grosse città si trova Roma a 1,799 (con 1.061 impianti) e un minimo di 1,599 al litro, Napoli a 1,819 con un minimo di 1,718. E ancora Venezia a 1,828 (minimo a 1,329 e massimo a 2,117) e Imperia (al confine con la Francia) a 1,850 (minimo 1,728 e massimo 2,022).

Medaglia di bronzo

Per il gasolio la provincia di Como si piazza al terzo posto in tutta Italia dopo Bolzano (1,954 euro al litro in media) e Ogliastra (1,928 euro al litro). Il Comasco ha un dato medio rilevato su 104 impianti pari a 1,926 euro al litro: si va da un minimo di 1,819 a un massimo di 2,329 euro. Significa una differenza di costo, all’interno della stessa provincia, che arriva a 51 centesimi al litro.

Il diesel più conveniente a San Fermo: 1,831

Il diesel più conveniente si trova, invece, a Fermo con 1,831 (si va da 1,759 a 2,139 euro al litro). «Le elaborazioni sui prezzi come vengono pubblicate attualmente - spiega il direttore di Staffetta Quotidiana Gabriele Masini - hanno preso il via in esclusiva circa sette anni fa. L’allora ministero dello Sviluppo economico si trovò a dover avviare il monitoraggio dei prezzi sulla base di quanto disposto dalla legge 99/2009. La Staffetta strinse un accordo con il ministero per un confronto sulle modalità di raccolta ed elaborazione dei dati ricevuti dai gestori degli oltre ventimila punti vendita carburanti presenti in Italia. Un lavoro immane che portò all’avvio della pubblicazione di un “open data” sul sito dell’Osservaprezzi: tutti i giorni alle 8 di mattina venivano (e vengono tuttora) pubblicati due file con decine di migliaia di dati relativi ai prezzi di tutti i 20mila punti vendita carburanti attivi in Italia.

Dati grezzi che la Staffetta iniziò ad elaborare dapprima in un confronto con la stessa direzione del ministero e poi, una volta sintonizzato lo standard e approntati gli strumenti informatici, in autonomia». Questo, spiega ancora il direttore, «portò il 18 febbraio 2015 alla prima grande rilevazione dei prezzi di tutta Italia, con dettaglio regionale, per marchio, per prodotto e per modalità di vendita.

Un servizio senza precedenti che gettò una luce inedita su un settore che era rimasto in penombra da quando l’Antitrust aveva disposto l’oscuramento dei listini delle compagnie e da quando, con l’ultima liberalizzazione del 2012, era esploso il fenomeno delle pompe bianche. Da allora la Staffetta pubblica, oltre ai dati sintetici sui prezzi dei carburanti (medie nazionali self e servito, medie dei maggiori marchi, medie sulle autostrade), anche un dossier quotidiano di oltre 200 pagine con dettaglio regionale e provinciale e con i prezzi degli oltre 200 marchi della distribuzione carburanti registrati sull’Osservatorio prezzi carburanti del Mimit (ministero delle Imprese e del Made in Italy, ndr)».

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