Il caso dei monopattini a Como: d’ora in poi torneranno a essere parcheggiati solo in aree private

Mobilità elettrica I titolari del servizio: «Stiamo predisponendo le modifiche per aggiornare le aree di parcheggio». E l’amministrazione: se ci riprovano, li rimuoviamo

«Abbiamo rimosso i monopattini dal suolo pubblico, ma a causa di un piccolo problema tecnico non abbiamo potuto caricare i nuovi posti nella nostra App. Il problema è stato risolto, quindi nei prossimi giorni aggiorneremo l’App». A dirlo è Thorsteinn Magnusson, titolare del servizio di noleggio monopattini della società Hopp, al centro di un braccio di ferro con l’amministrazione comunale per l’utilizzo del suolo pubblico.

Cosa può fare il privato

A ottobre la città era stata letteralmente invasa dai monopattini color verde acqua e il Comune, dopo aver dichiarato che il servizio era da considerarsi «abusivo» aveva intimato la rimozione dei mezzi, cosa che i privati avevano fatto nell’arco di una decina di giorni andando anche a disattivare l’App che consentiva, in tempo reale, la localizzazione dei monopattini e il noleggio semplicemente via smartphone. Una settimana fa i mezzi elettrici, anche se in numero nettamente inferiore (poco più di una ventina) sono ricomparsi in città. E di nuovo l’amministrazione comunale, attraverso la Polizia locale, ha inviato una diffida per chiedere la rimozione di tutti i monopattini parcheggiati sul suolo pubblico. Quattro sono anche stati portati via con il carro attrezzi.

La questione è sempre la stessa: il Comune non può autorizzare l’avvio di un noleggio di monopattini su suolo pubblico senza un bando poiché, in caso contrario, chiunque potrebbe decidere di offrire lo stesso servizio andando di fatto a riempire la città di monopattini. Il modello da seguire, ma l’amministrazione comunale finora ha sempre detto di non essere favorevole, sarebbe quello del bike sharing (la società era stata individuata attraverso una gara pubblica).

D’altro canto, nel caso specifico, il privato ha l’autorizzazione per gestire un’attività di noleggio monopattini, ma può farlo solo consegnando il mezzo dalla sede di piazza Amendola e fare in modo che gli utilizzatori provvedano poi a riportarlo nello stesso punto. Cosa diversa, ma possibile, è la strada che sta seguendo la società e cioè creare una rete di postazioni di ritiro e consegna dei monopattini su aree private. Questo significa alberghi, bar o ristoranti, ma anche negozi purché l’area di sosta non sia comunale.

«Giovedì ho ricordato ai privati di rimuovere i mezzi dagli spazi pubblici - chiarisce l’assessore al Commercio Michele Cappelletti - e mi è stato garantito che l’avrebbero fatto. Possono portare avanti il servizio purché non utilizzino aree pubbliche e, se dovessero riprendere a farlo, procederemo con la rimozione dei mezzi».

La “stretta” nazionale

Ieri sera la App segnalava in convalle otto monopattini (sugli oltre venti dei giorni scorsi) e alcuni erano nella sede della società. Tra l’altro il tema dei monopattini selvaggi sta prendendo piede a livello nazionale. Il ministro dei Trasporti Matteo Salvini ha annunciato l’intenzione di prevedere nel nuovo codice della strada il limite di velocità massima a 20 km orari per tutti, quindi il divieto di vendita dei mezzi non a norma.

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