Il “figliol prodigo” ritorna e poi picchia papà per i soldi

Via Dante Intervento della polizia che identifica un giovane denunciato per tentata estorsione e maltrattamenti

Era rientrato in Italia da pochi mesi, dopo una lunga permanenza all’estero. L’abbraccio ai genitori non è stato però quello che mamma e papà avevano auspicato. Perché quel figlio tornato a casa da tempo creava problemi, chiedeva in continuazione soldi, alla mattina, alla sera, e nei giorni precedenti pure. Insomma, la situazione in una casa di via Dante si era fatta da tempo complicata. E la goccia che ha fatto traboccare il vaso è caduta nel recipiente sabato mattina, intorno alle 9.30, quando alla centrale operativa della questura è giunta una richiesta di intervento da parte del padre: «Mio figlio mi ha aggredito per i soldi».

Nel momento in cui la volante è arrivata nell’appartamento dell’uomo che aveva chiesto aiuto, il figlio si era già allontanato. È stato però possibile ricostruire mesi di angherie, le aggressioni fisiche e verbali, il danneggiamento degli arredi dell’appartamento ogni volta che la borsa non si apriva per elargire contanti. Proprio come sabato mattina, dopo che già la sera precedente il papà aveva nuovamente versato denaro. «Dammi altri 100 euro», avrebbe chiesto il figlio, 28 anni, senza questa volta ottenerli e spintonando di conseguenza il genitore. Quest’ultimo avrebbe intimato di chiamare la polizia e il ragazzo, in risposta, avrebbe strappato il cellulare al padre allontanandosi.

Un gesto che non ha fermato le intenzioni del genitore, esasperato da questo stato di cose, che è sceso al piano di sotto e la polizia l’ha chiamata davvero. Mentre gli agenti delle volanti si trovavano in via Dante, il figlio è anche rincasato ed è stato dunque identificato e portato in Questura per essere denunciato.

La segnalazione è stata girata alla procura cittadina. Al momento le ipotesi di reato – tutte a piede libero – parlano di violenza privata (per il cellulare sottratto), di tentata estorsione e di maltrattamenti in famiglia. Pare tra l’altro che il figlio – nel chiedere di nuovo cento euro al padre – abbia anche detto che il denaro sarebbe servito «per pagare un avvocato». Ora quei soldi dovrà trovarli davvero.

L’unico lato positivo di questa brutta storia maturata in centro a Como, è che il genitore – nell’ultimo litigio di sabato mattina – non ha riportato conseguenze fisiche. Il ventottenne era comunque già noto agli uffici di polizia per diversi interventi precedenti che l’avevano visto protagonista.

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